lunedì 6 aprile 2015

Prova d'infedeltà

Semi sdraiata sul divano con le gambe spalancate ed i piedi appoggiati al tavolino dietro le mie spalle, assorbiva i miei colpi gemendo ad ogni affondo. Era bellissima con i capelli sparsi disordinatamente sul viso, la bocca socchiusa e gli occhi a volte serrati altre sbarrati; stava godendo e questo la rendeva ancora più eccitante. Osservavo il seno sobbalzare ad ogni colpo mentre entravo in lei senza quasi sensazioni tanto era aperta e lubrificata dai suoi copiosi umori.
Con la voce rotta dal respiro sempre più affannoso mi incitava, ma le sue parole uscivano quasi incomprensibili sin che non mi chiese di rallentare.

- Aspetta!
Più lento, ti prego… sto per venire e non voglio ancora… mi piace troppo!
- Parla! – la incitai, mi eccitava la sua voce
- Muoviti piano, esci tutto poi entra lentamente… voglio sentirti!
- Dimmi cosa provi… cosa senti… a cosa pensi! – volevo cogliere nel tono di voce il suo piacere.
- Non so… mi piace… così… Sì!
- Dai, dimmi cosa senti!
- Ti sento dentro, mi riempi, colmi il mio ventre! – intanto contraeva il bacino per chiudersi contro di me
- A cosa pensi?
- Al sesso!
- Lo stiamo facendo… dimmi cosa sogni in questo momento.
- Nulla… rallenta ancora, muoviti piano… così

Aprì gli occhi per fissarli sui miei, erano lucidi e splendidi.

- Mi fai godere! – ammise
- Sei bellissima! – dissi affondando in lei. – Ti piace sentirlo dentro?
- Sì!
Sì!
- Quanto ti piace? – insistetti
- Da morire… non riesco a farne a meno!
- Ed il mio non ti basta… vero? – domandai conoscendo già la risposta.
- No!

Teneva gli occhi serrati e non potevo cogliere nulla dal suo sguardo, ma il suo corpo dimostrava una tensione che andava al di là del semplice piacere. Si era improvvisamente richiusa, qualcosa stava disturbando la sua eccitazione ma era andata troppo oltre e non poteva fermarsi ora.

- Toccami! – mi chiese a conferma delle mie sensazioni

Avvicinai una mano al pube ma rimasi sul limite della vagina.

- Come fai a soddisfare la tua voglia? – le domandi entrando sempre più lentamente in lei
- Non ti fermare… ti prego!
- Su dimmelo, la tua voce mi eccita! – in quel momento pizzicai tra le dita il clitoride strappandole un lungo gemito di piacere.
- Lo sai…
- Dimmelo! – le ordinai
- Mi faccio scopare…
- Da quanti?
- Non lo so, mi eccita l’infedeltà! - ammise

In quel momento lei colse una contrazione del mio pene, una fitta d’intenso piacere.

- Ti eccita l’idea della tua donna che si fa scopare… sento!
- Mi ecciti tu! – tergiversai
- Dimmelo… ti eccita il pensiero che mi faccio sbattere da altri… godi a guardami mentre lo faccio… dimmelo! – la sua voce era quasi un orgasmo
- Sì – le confessai.

In quell’istante il suo corpo si contrasse, inarcò la schiena e s’irrigidì anche internamente. La vidi serrare con forza gli occhi e controllare il respiro. Rimasi immobile dentro di lei.

- Non ora… non adesso! – mormorava.
- Lasciati andare, non lo fermare!
- No! È troppo prest….

Non le lascia terminare la frase, ripresi a muovermi lentamente, scivolai fuori dal suo ventre poi tornai dentro spingendo con forza. Furono sufficienti due di queste alternanze per vedere il viso di Laura trasformarsi.
Stava godendo ed era bellissima, osservai il suo orgasmo e ne ebbi chiara percezione grazie alle sue ritmiche contrazioni interne. Continuavo a muovermi ma dolcemente, mantenevo costante lo stimolo per prolungarle il piacere, ma non avevo ancora finito con lei. Le sue parole mi avevano troppo eccitato per concedermi il lusso di godere insieme a lei, non mi sarebbe bastato. Lei allungo languidamente una mano portandosela verso il pube, sapevo che questo stava ad indicare lo scemare delle ripetute ondate di piacere.

- Non volevo venire così! – ammise con la voce caldissima.
- Rilassati…! Sei bella quando godi.

Sfilai il membro da lei accarezzandone il corpo con le mani, poi m’inginocchiai dinanzi alla vulva fradicia e la baciai. Lei si contorse ed emise un gridolino di piacere.

- Piano… piano, sono molto sensibile ora!
- Hai un sapore…unico – costatai mentre tenevo il viso a pochi centimetri dalla vulva – Profumi di sesso!
- Ti piace? – domandò lei.
- Lo adoro! Mi piace indosso a te.
- È l’odore del mio piacere!
- È l’odore di femmina che mi eccita! – le confessai
- Di femmina in calore… - aggiunse lei.
- Di femmina che ha appena goduto. – precisai. – Stai ancora colando di umori… non ti basta vero?
- No!
- Ne vuoi ancora?
- Come sempre!

Mordicchiai il clitoride e Laura sollevò il pube contro il mio viso come per indicarmi quanto volesse ancora godere. Nonostante l’intenso stimolo sulla vagina arrossata dal recentissimo amplesso riusciva a parlare tra un rantolo e l’altro. Stava perdendo il controllo e non potevo perdere quest’occasione. Sollevando leggermente il viso prima di tuffarmi nuovamente sul suo sesso dissi:

- Hai spesso questo sapore, questo profumo indosso.
- Ogni volta che faccio sesso lo ho, torno a casa e non faccio nulla per mascherarlo… so che ti piace scoprirlo su di me e immaginare cosa ho fatto per averlo.

Intanto la stavo leccando con sempre più vigore.

- Fermati, o mi fai nuovamente venire così!
- Non ti va?
- Ti voglio dentro! – disse lei

Non mi concesse repliche, mi allontanò per alzarsi e voltarmi le spalle. Si mise in ginocchio sul divano e sollevò una gamba sul bracciolo.

- Prendimi!

Mi avvicinai e guidai il membro dentro di lei penetrandola da dietro. Lei voltò il viso verso di me e disse:

- Sì! Questo mi piace.
- Ti piace prenderlo…
- Mi piace prenderlo da te…
- E non solo! – la incalzai sperando che continuasse il suo perverso discorso.
- Oggi vuoi sentirmi parlare! – costatò lei con un sorriso.
- Mi eccita ascoltare le tue confessioni da troia.
- Se vuoi… ti posso dimostrare quanto so esserlo!

Affondai il membro dentro di lei con una spinta decisa.

- Continua! – la incitai.

Laura si stava eccitando nel liberare la coscienza almeno quanto me nell’ascoltarla, ora era il tempo di giocarsi il tutto per tutto. Ne eravamo coscienti nonostante il forte coinvolgimento sessuale: stavamo godendo dei nostri corpi, la mente era dibattuta tra ragione ed istinto sessuale, una forte carica erotica tentava d’annebbiare i pensieri ma, nonostante tutto, la razionalità non aveva ceduto. Tutti e due volevamo la stessa cosa ma non eravamo mai riusciti a confessarcelo, questo era il momento giusto.
Laura divenne improvvisamente seria, temetti d’aver perso l’occasione, poi finalmente:

- Se vuoi… posso farlo davanti a te!
- Cosa? – volevo esserne sicuro a costo di rompere l’incantesimo
- Te lo dimostro… siediti!

Laura si spinse in avanti costringendomi ad uscire da quel caldo ricettacolo che era il suo ventre. Accolsi il suo invito e mi sedetti sul divano mentre lei stiracchiava le gambe intorpidite per la posizione di prima, quindi mi voltò le spalle ed indietreggiò sino a me.
Aprendo le gambe per sistemarsi su di me disse:

- Ora immagina di stare là, comodamente seduto su quella poltrona che mi guardi mentre scendo, in questo modo, su di un bel….

Laura si divaricò le labbra e scese su di me infilandoselo dentro al primo colpo. Mentre scendeva completamente continuò:

- Ecco… potresti vedere mentre mi prendo dentro, come ora, tutta la carne di un altro… così!
- Continua!
- Non è questo che vuoi da me? – domandò voltandosi
- Sì! – risposi sinceramente rischiando un immediato orgasmo
- Potrei muovermi così!

Laura prese a orbitare con il bacino salendo e scendendo su di me al contempo, era davvero molto efficace questa sua danza.

- Ti piace? – domandò lei
- Immaginami su di un altro… come vorresti che finisse?

Lei era sempre più eccitata, la sentivo completamente aperta intorno a me. Afferrai i fianchi per trattenerla giù, con il mio membro profondamente conficcato nel ventre, ero al limite ma riuscii a dire:

- Così!

E lasciai sfogare il mio orgasmo.
Mentre pulsavo il seme dentro di lei si rese conto della mia affermazione. Laura respirò a fondo poi colsi nuovamente quella serie di ritmiche contrazioni inequivocabili. Benché non ansimasse o gemesse di piacere sapevo che aveva raggiunto un nuovo orgasmo.
Si sollevò lentamente da me, scivolò ai miei piedi e prese tra le labbra il membro sfinito.

- Piano! Sono sensibile ora. – questa frase l’avevo già sentita
- Taci!

Laura prese a leccarmi e a baciarmi dolcemente il glande.

- Davvero? – domandò tra una leccatina ed un bacio
- Sì!
- Sono venuta quando ti ho sentito pulsare dentro!
- Lo so!
- Posso farmi riempire? Ti eccita pensare al mio ventre pieno del seme di un altro uomo? Così piena che lo sperma mi cola fuori?

Non attese la mia risposta, la sua non era una domanda ma una constatazione, ingoiò il membro e succhiò con forza strappandomi un gemito d’intenso piacere, quasi un anticipo sui nostri futuri giochi.


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