lunedì 6 aprile 2015

Dentro di te

Sei lì, semisdraiata sul divano, con la gonna sollevata in vita, la camicetta slacciata ed il reggipetto alzato sopra il seno. Hai le gambe aperte in modo osceno e mi osservi mentre mi ricompongo. Lentamente ti massaggi il ventre come per lenire un dolore generato dall’eccessivo godimento.
Ti sollevi a fatica e ti poni dinanzi a me a gambe divaricate. Un po’ di seme cola lentamente dalle labbra della vagina depilata con cura. Sei bellissima mentre fissi i miei occhi con i capelli disordinatamente sparsi sul viso ancora atteggiato in una smorfia di piacere.
Senza alcun preliminare mi hai voluto dentro. Neppure ti sei spogliata, ti sei sfilata gli slip ed hai sollevato la gonna chiamandomi in silenzio dentro di te.
Ti sei fatta letteralmente sbattere incitandomi a muovermi sempre più veloce e a fondo dentro di te, volevi sentirti aprire e penso d’averlo fatto quando ti ho strappato delle smorfie di dolore.
Più spingevo con foga, più ti vedevo godere e gemevi sovrastando l’audio del video che ti mostrava in tutta la tua perversa bellezza poche ore prima.
Ti scopavo mentre tu scopavi nel video, ti sentivo godere mentre godevi anche nel video, entravo in te spingendo a fondo mentre tu, nel video, scendevi aprendoti completamente sul membro di un altro.
Quando sono entrato in casa non hai detto altro che: “Guarda!”. E mi hai condotto davanti alla tv.
Nel video eri vestita allo stesso modo, identici orpelli che usi quando mascheri la tua magnifica pelle. Eri abbracciata ad un uomo e lo baciavi, nella nostra camera.
Non parlavi, osservavi il video in silenzio ma sentivo il tuo respiro accelerare quando la scena mostrava le mani dell’uomo infilarsi sotto la corta gonna per stringere con forza le natiche. Ti lasciavi toccare, frugare, scoprire intimamente, senza protestare ma nemmeno lo incitavi. Eri un pupazzo nelle sue mani, un essere inanimato che plasmava la sua carne contro quelle mani. Ti lasciavi fare tutto e questo dimostrava la tua completa disponibilità.
Ti sei fatta spogliare, sfilare la gonna, aprire la camicetta e slacciare il reggiseno; quindi ti sei allontanata da lui ed hai sfilato il tanga e, dopo aver sistemato le calze, ti sei seduta sul letto nell’attesa. Nuda hai divaricato le gambe mentre con la mano coprivi pudicamente il pube. Dolcemente hai divaricato le labbra per poi penetrarti con un dito gemendo in modo esagerato. Ammiccavi con gli occhi e nel tuo viso si coglieva un piacere intenso mentre univi un secondo dito al primo. Ti scopavi con la mano dinanzi a lui.
Lo hai preso tra le labbra, sino in gola, più volte. Succhiavi con passione ora che avevi abbandonato parte della passività di prima. Vedevo lui fremere, lo facevi godere troppo. Dalle guance incavate capivo con quale intensità lo stimolavi.
A questo punto hai voluto, al mio fianco sul divano, che ti toccassi: hai preso la mia mano e te la sei portata tra le cosce. Erano calde, umide di sudore. Non portavi gli slip, le labbra della vagina ancora più bagnate profumavano di sesso. Volevo parlare con te, farmi descrivere nei dettagli di là del video cosa avevi provato, ma mi hai fatto tacere.
Ora l’immagine sullo schermo ti riprendeva sopra di lui. Ti muovevi lenta e languida. Chinata in avanti lo baciavi mentre le anche si muovevano. Lo tenevi dentro, lo volevi sentire a fondo nel ventre prima d’iniziare a cavalcarlo.
Soddisfatta hai raddrizzato la schiena ed, appoggiando le mani sul suo petto, hai preso a muoverti con più vigore. Ti sollevavi e poi scendevi ancheggiando allo stesso tempo, spingevi avanti il bacino per poi tornare indietro. Godevi! Si poteva comprendere dai tuoi gemiti e da come reclinavi la testa all’indietro.
Non ho resistito e ti ho chiesto: “Dove?”
Tu hai capito subito cosa intendevo, hai aperto le gambe e mi hai mostrato le calze autoreggenti macchiate nell’interno coscia.
La mia mano si è avvicinata alle tue labbra mentre i tuoi occhi mi fissavano sfidandomi. Mi sono fatto strada dentro di te ed ho trovato un lago. Non eri semplicemente eccitata, non erano solamente i tuoi umori di donna vogliosa. Eri piena.
Piena di sperma. Piena del seme vivo di quell’altro uomo che ti eri appena scopato.
Allora sono sceso dal divano, mi sono inginocchiato dinanzi a te e mi sono aperto i calzoni. Ero eccitato al massimo, ti ho presa subito e tu mi hai accolto dentro senza difficoltà. Eri più eccitata di me nonostante il recente amplesso. Dentro eri calda, umida, perfettamente lubrificata.
Forse troppo lubrificata, troppo aperta, troppo troia.
Ti muovevi venendomi incontro, il tuo ventre mi cercava per farsi ancora aprire, per farmi scivolare dentro di te ancora piena del suo seme. Una espressione indecifrabile nei tuoi occhi mi eccitava ancora più del tuo corpo, del tuo ventre, del tuo seno. Volevi ancora sesso, volevi ancora godere, volevi ancora sperma.
Ti ho scopata e ti ho riempita, strappandoti un altro orgasmo in tempo per vedere il termine di quel video; mentre ti sollevavi da lui lentamente ed il suo membro, oramai stanco e rilassato, rilasciava un po’ di seme sulle calze.
Sei fantastica!
Questo video si aggiunge alla nostra collezione, è la testimonianza di quanto sai essere femmina.

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