domenica 3 maggio 2015

Le notti di Laura #3



Appoggiata con le natiche sul tavolo d’angolo della sala superiore e deserta, in quel momento, del
Laura sospirava mentre si mordicchiava il labbro inferiore con il viso seminascosto dai capelli per i repentini movimenti della testa dettati dalle fitte di piacere.
Una spallina del top di seta era scivolata scoprendo parte del seno che mostrava due capezzoli tanto turgidi da evidenziare il suo stato d’eccitazione.

Mentre la guardavo godere ripensai agli avvenimenti della serata.
Per tutta la cena Laura era stata al centro delle attenzioni del giovane cameriere, l’aveva servita con cura dai consigli sulle ordinazioni alle mille riguardi durante tutto il pasto. Inizialmente lei non lo aveva considerato più di tanto, ma in seguito non era riuscita ad evitare di stuzzicarlo.

- Hai notato come mi guarda?

Mi domandò con quella luce particolare negli occhi che sempre ha quando una prepotente fantasia erotica nasce nella sua mente perversa.

- Sì, non poteva non notarti questa sera… sei bellissima! – Non espressi ad alta voce il resto del mio pensiero: “ … e poi continui a sbattergli in faccia il seno sotto a quel top così trasparente che si capisce che non indossi altro sotto!”
- Davvero?

Nonostante tutto Laura ha sempre bisogno di conferme.

- Pensi che…. – iniziò lei
- Che? – domandi allungando la mano verso il bicchiere.
- Che… potrei…
- Continua! - la incitai
- Pensi che potrei fargli fare ciò che voglio?

Ci pensai su per qualche istante sorbendo un piccolo sorso di vino.

- Sì, penso di sì.

Affermai dopo aver volto gli occhi verso il ragazzo.

Così, al termine della cena, ci ritrovammo al piano superiore del ristorante che in quell’occasione non era utilizzato.
Laura aveva spudoratamente domandato al ragazzo se non c’era un posto dove stare tranquilli per qualche momento. Il locale era quasi vuoto oramai ed il giovane poteva considerare terminato il suo lavoro, quindi c’indicò il piano di sopra.
Lei lo seguì per le scale trasudando sensualità ad ogni passo, quando entrò nella sala gli chiese di non accendere le luci, quella che entrava dalle finestre era sufficiente, quindi lo affrontò ancora una volta direttamente.

- È tutta la sera che mi guardi. – iniziò lei

Il giovane non sapeva cosa dire, si voltò verso di me e dopo un mio accenno di consenso tornò a fissare Laura.

- Non mi vuoi dire cosa pensavi, mentre mi versavi il vino e sbirciavi il mio seno?
- Ecco… io… - iniziò lui.
- Oppure quando il tuo sguardo scendeva giù… verso le mie gambe…

Mentre parlava sollevava la gonna lentamente scoprendo sempre di più le gambe.

- Avanti… dimmi cosa hai pensato, cosa hai sognato di farmi…

Il ragazzo era immobile dinanzi a lei e fissava ammirato le gambe di Laura sempre più scoperte.

- Vorresti scoparmi? – domandò improvvisamente lei
- Sì! – ammise lui immediatamente.

Laura sorrise ed arrestò la risalita della gonna appena prima di scoprire il pube.

- Era chiaro.. lo sai? – disse lei, quindi afferrando una mano del giovane per portarsela tra le gambe continuò: - Non puoi avermi tanto facilmente però!

Lui sollevò gli occhi su quelli di Laura in una muta richiesta di spiegazioni.

- Sfilami le mutandine e…

Laura sollevò decisamente la gonna in vita e si lasciò denudare dalla biancheria, quindi poggiò il sedere sul tavolo e divaricando le gambe indicò con lo sguardo cosa voleva da lui.
Il ragazzo comprese e s’inginocchiò dinanzi a lei per avvicinare lentamente il viso al pube mentre Laura divaricava dolcemente le labbra della vagina.


Preso da questi eccitanti ricordi quasi non mi accorsi dei gemiti a stento trattenuti da Laura, stava godendo sempre più intensamente ed era prossima all’orgasmo. Il ragazzo aveva il viso completamente affondato tra le sue gambe ed un movimento della spalla lasciava chiaramente intendere che la stava penetrando con una o due dita della mano.
L’espressione sul suo viso testimoniava un piacere intenso, era bellissima e davvero eccitante vederla in quello stato; ma ancor più eccitante fu sentire il suo lungo gemito di piacere e le contorsioni del suo corpo quando raggiunse l’orgasmo.
Il ragazzo non allontanò il viso da lei, continuò a leccarla spingendole le dita della mano sempre più dentro sin che lei non lo allontanò.

- Grazie! – disse lei dopo un istante
Il ragazzo che si era alzato in piedi la osservava come se non avesse mai visto il viso di una donna stravolto dal piacere.

- Ora fammi vedere quanto ti sei eccitato. – lo invita lei

Lui la fissa dubbioso.

- Toccati! – lo incita

Il ragazzo aprì la patta dei calzoni e tira fuori il suo sesso tanto gonfio da essere sul punto di esplodere, quindi fissando Laura inizia a muovere la mano.

- Bravo… dimostrami quanto ti eccito!

Lo incita lei con gli occhi fissi sul membro mentre stringe tra le mani l’orlo della gonna ancora sollevata.

- Hai un bel cazzo! – osserva lei – Avvicinati!
ristorante teneva la gonna sollevata in vita e le gambe divaricate mentre il ragazzo inginocchiato dinanzi a lei la leccava dolcemente tra le labbra del pube glabro.
Lui si avvicina, Laura divarica le gambe e lo invita avanti, con la mano sul petto lo ferma a meno di mezzo metro da lei.
-          Continua! Muovi la tua mano!
Lui è tra le sue gambe si masturba lentamente mentre la mia donna fissa alternativamente i suoi occhi ed il suo pene.
-          Mi piace il tuo cazzo!
Laura allunga la mano destra e la pone sul pene del ragazzo, scaccia la sua e lo cinge delicatamente. La muove avanti ed indietro sino sul glande, lenta.
-          Ti piace? – domanda lei
Sorride quando ottiene come risposta un mugolio di piacere, fissandolo negli occhi lo richiama a sé sino ad averlo tanto vicino da poter strofinare il glande sulle labbra della vagina lucida di umori. Separa le labbra e se lo guida verso l’ingresso ma lo trattiene li senza mai fermare la mano che si muove lungo l’asta.
Ha le pupille dilatate dall’eccitazione, ora la mano è ferma sull’asta e si limita a strofinarsi il glande lentamente tra il buchino ed il clitoride. Il suo respiro accelera, il bacino si contrae ritmicamente .
-          Mi piace! – confessa al ragazzo.
La voce di Laura è roca, eccitata e sensuale. Accelera quel movimento sino a che non sfiora un nuovo orgasmo, in quel momento porta il pene del ragazzo in posizione e se lo guida dentro di per un centimetro o due mentre gode. Tenendolo li, senza lasciarlo entrare di più torna a muovere la mano masturbando il ragazzo sin che non coglie la prima contrazione lungo l’asta. Improvvisamente ritira la mano e spinge indietro il giovane.
-          Avanti! Fammi vedere come vieni! – gli ordina con la voce rotta dal piacere.
Lui la fissa stupito, quasi incredulo. Era quasi dentro di lei, anzi l’aveva già quasi aperta ed ora lei gli sta chiedendo di masturbarsi.
Eccitato e troppo vicino all’orgasmo per fermarsi lui muove la mano sul proprio sesso, poche volte prima di bloccarsi e stringerla verso la sommità dell’asta. Geme di piacere mentre lungi fiotti di sperma raggiungono le calze di Laura.
Lei fissa come in estasi il seme uscire, ha una mano aperta tra le gambe e la muove lentamente mentre lui gode.
Il ragazzo termina di eiaculare e rimane lì, dinanzi a lei, con il sesso ancora duro nella mano. Laura si ricompone, unisce le gambe e scende dal tavolino, sistema la gonna e si china a raccogliere gli slip a terra, quindi li pone dolcemente sul pene del ragazzo.
-          Grazie! – sussurra mentre lo bacia sulla guancia.
Si avvicina a me e mi cinge un braccio.
-          Portami a casa… ho voglia di farmi scopare da te! – afferma ad alta voce, poi si volta verso il giovane che è rimasto nella stessa posizione e continua – Questa sera ti ho usato, lo so… ma non sarà sempre così!

Era la notte di Sabato 17 Febbraio.

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