Prona sul letto con il viso tra le gambe dell’uomo che
l’aveva appena fatta godere leccava
Lenta e regolare lo teneva costantemente sull’orlo dell’orgasmo senza mai permetterli di esplodere, una dolce tortura in cui era divenuta davvero esperta. Concentrata sulle reazioni dell’uomo, sugli spasmi del suo corpo e sul respiro non si accorgeva di dimenare in modo sensuale il sedere ostentando la vulva dalle labbra divaricate e fradice. Le calze autoreggenti nere ed il reggicalze, indossato unicamente per il suo valore estetico, attraevano lo sguardo per guidarlo sul suo sesso gocciolante di piacere.
I lunghi e lascivi gemiti di piacere risuonavano ancora nella stanza ma lei pareva intenzionata a non concludere questo amplesso e si prodigava nel mantenere altissima la tensione erotica che si era creata.
Languidamente il viso di Laura scivola verso quello dell’uomo, la lingua scorre sulla pelle del busto nel suo cammino, si sofferma intorno ai capezzoli poi prosegue mentre lei divarica le gambe per sistemarsi sopra di lui. Si ferma quando il pube sfiora il membro, quindi scende sulle gambe solleva il busto. Seduta strofina lentamente le labbra della vagina sui testicoli, quindi afferra il pene con le mani e fissa l’uomo.
- Cosa vuoi? – domanda con un tono carico d’emozione e piacere.
- Fammi venire! – la prega lui
- Come? – domanda lei torturandolo.
Lui serra gli occhi ed inspira a fondo prima di rispondere.
- Come vuoi ma… fammi venire!
- Sì… - conferma lei sorridendo.
Dimena il bacino come se lo avesse dentro ma continua a scorrere le mani lungo l’asta, lenta e sensuale.
- Ti piace? – domanda
Lui non risponde, è troppo preso dalle sensazioni che prova.
languidamente il pene gonfio e voglioso
della sua parte di piacere. Senza sfiorarlo con le mani si limitava a scorrere
la lingua lungo tutta l’asta umida dei suoi umori e di saliva.Lenta e regolare lo teneva costantemente sull’orlo dell’orgasmo senza mai permetterli di esplodere, una dolce tortura in cui era divenuta davvero esperta. Concentrata sulle reazioni dell’uomo, sugli spasmi del suo corpo e sul respiro non si accorgeva di dimenare in modo sensuale il sedere ostentando la vulva dalle labbra divaricate e fradice. Le calze autoreggenti nere ed il reggicalze, indossato unicamente per il suo valore estetico, attraevano lo sguardo per guidarlo sul suo sesso gocciolante di piacere.
I lunghi e lascivi gemiti di piacere risuonavano ancora nella stanza ma lei pareva intenzionata a non concludere questo amplesso e si prodigava nel mantenere altissima la tensione erotica che si era creata.
Languidamente il viso di Laura scivola verso quello dell’uomo, la lingua scorre sulla pelle del busto nel suo cammino, si sofferma intorno ai capezzoli poi prosegue mentre lei divarica le gambe per sistemarsi sopra di lui. Si ferma quando il pube sfiora il membro, quindi scende sulle gambe solleva il busto. Seduta strofina lentamente le labbra della vagina sui testicoli, quindi afferra il pene con le mani e fissa l’uomo.
- Cosa vuoi? – domanda con un tono carico d’emozione e piacere.
- Fammi venire! – la prega lui
- Come? – domanda lei torturandolo.
Lui serra gli occhi ed inspira a fondo prima di rispondere.
- Come vuoi ma… fammi venire!
- Sì… - conferma lei sorridendo.
Dimena il bacino come se lo avesse dentro ma continua a scorrere le mani lungo l’asta, lenta e sensuale.
- Ti piace? – domanda
Lui non risponde, è troppo preso dalle sensazioni che prova.
Lei lascia la presa sul sesso dell’uomo e lo lascia scendere
sul bacino, divarica le labbra della vagina con due dita e cala sino a
poggiarsi sull’asta lucida, ora muove lentamente il bacino avanti ed indietro
strusciandosi su di lui.
- Godi? – domanda ancora Laura con la voce sempre più sensuale
- Sì… - conferma lui
Lei si china sino a baciarlo, con la lingua segue le labbra dell’uomo e sussurra nel suo orecchio:
- Adesso ti faccio venire…
Sposta il pube in avanti e arretra, riprova ancora sin che riesce a prenderlo dentro; quindi torna indietro con tutto il corpo e si fa penetrare a fondo prima di tornare eretta con la schiena. Muove solo le anche in modo quasi circolare, lenta, dolce e sensuale. Reclina la testa e punta gli occhi al soffitto quando amplifica la sua danza erotica.
L’uomo sotto di lei è al limite, pochi istanti e si contrae spingendo in alto il bacino godendo finalmente dentro di lei.
Laura sospira, geme un lungo “Sììì” e rimane immobile su di lui assaporando le forti pulsazioni del pene che tiene in ventre, ha un’espressione estasiata sul viso mentre si fa riempire l’utero di sperma, pare che riesca a godere dello stesso piacere che dato all’uomo in questo momento.
Attende che lui crolli esausto quindi torna a piegarsi verso il suo viso e mentre lo bacia domanda:
- È questo che desideravi?
Lui è ancora in trance orgasmica e non risponde, allora lei riprende a muoversi intorno al pene ancora sodo.
- Sono piena di te… lo sai? – bisbiglia al suo orecchio.
Cogliendo il suo mormorio disperato Laura scivola in avanti sino far sgusciare il membro fuori dal ventre. Parte del seme segue l’asta nella sua uscita formando un rivolo biancastro e vischioso sulla pelle di Laura. Solo dopo qualche minuto lei si solleva e scende dal letto con una mossa elegante, in piedi con le gambe leggermente divaricate porta la mano sul ventre e preme spostandola verso il basso sino alla vagina dove si divarica le labbra con le dita, raccoglie parte del seme che sta uscendo e lo fissa a lungo prima di recarsi in bagno.
- Mi dai anche il tuo? – domanda mentre mi passa dinanzi e mostra soddisfatta il suo trofeo.
La raggiungo, lei è dinanzi alla doccia e mi volta la schiena.
- Mi vuoi ora mentre sono piena di lui? - domanda voltandosi
Senza rispondere osservo il suo corpo nudo esposto senza pudore.
Lei non attende risposa e si avvicina sino ad aderire contro di me.
- Vuoi scoparmi?
Più che una domanda è una preghiera, poggio le mani sui glutei e la stringo a me carezzandole poi la schiena prima di allontanarla. Trattenendola a distanza di un passo lascio scorrere un dito tra i seni scendendo giù lentamente verso il ventre, qui premo sotto l’ombelico e le domando:
- Ne vuoi ancora?
- Sì! – risponde immediatamente lei.
- Vuoi ancora godere?
- Voglio che mi riempi anche tu…
Con le mani sulle spalle la faccio voltare e chinare verso il lavandino, lei poggia le mani per tenersi in equilibrio quindi si volta.
- Mi vuoi prendere così?
Non rispondo e mi allontano di qualche passo mentre lei tende e divarica le gambe offrendosi.
- Prendimi! – implora lei
- Stai ancora gocciolando… - le faccio notare.
Laura non si scompone ma inizia a contrarre ritmicamente il ventre dimenando i glutei allo stesso tempo, incava il bacino e spinge indietro il sedere mentre mi guarda allo specchio che ha dinanzi. L’effetto di questa balletto sensuale e quello di spremere l’utero costringendo parte del seme che ha dentro ad uscire colando a terra.
Slaccio i calzoni e libero il membro dolorosamente eretto.
- Vieni! – mi chiede lei sollevando un po’ il sedere
Mi avvicino e la penetro scivolando nel suo corpo; è calda, fradicia e dilatata. Mi muovo dentro di lei lentamente spingendo per penetrarla a fondo. Lei assorbe dolcemente le mie spinte e mi fissa attraverso lo specchio con un’espressione indecifrabile.
- Non sei con me… vero? – le domando improvvisamente
Laura non risponde ma chiude gli occhi e contrae repentinamente il ventre tanto che la sento chiudersi intorno al mio sesso dentro di lei.
- Colmami… - geme
Ha eluso la mia domanda ma si muove dinanzi a me in un modo troppo sensuale per resisterle. Sento il piacere montare ad ogni affondo in quel corpo languido, prigioniero delle mie sensazioni sposto lo sguardo dagli occhi di Laura riflessi nello specchio alla sua schiena e poi ai glutei divaricati dinanzi a me.
Finalmente sento l’orgasmo arrivare, lo lascio salire, non lo controllo e mi svuoto dentro di lei dopo essermi spinto completamente dentro.
Ascolto i suoi gemiti mentre eiaculo come se arrivassero da un’altra donna e non la mia.
Quando scivolo via da lei appagato la guardo mentre si solleva.
- Grazie… - rantola lei.
Mi volto ed esco senza esprimerle il mio pensiero che sorge spontaneo.
- Hei! – mi richiama lei stupita dalla mia reazione
- Troia. – mormoro ma senza nascondere le labbra in modo che vi possa leggere.
Era la notte di Venerdì 5 gennaio.
- Godi? – domanda ancora Laura con la voce sempre più sensuale
- Sì… - conferma lui
Lei si china sino a baciarlo, con la lingua segue le labbra dell’uomo e sussurra nel suo orecchio:
- Adesso ti faccio venire…
Sposta il pube in avanti e arretra, riprova ancora sin che riesce a prenderlo dentro; quindi torna indietro con tutto il corpo e si fa penetrare a fondo prima di tornare eretta con la schiena. Muove solo le anche in modo quasi circolare, lenta, dolce e sensuale. Reclina la testa e punta gli occhi al soffitto quando amplifica la sua danza erotica.
L’uomo sotto di lei è al limite, pochi istanti e si contrae spingendo in alto il bacino godendo finalmente dentro di lei.
Laura sospira, geme un lungo “Sììì” e rimane immobile su di lui assaporando le forti pulsazioni del pene che tiene in ventre, ha un’espressione estasiata sul viso mentre si fa riempire l’utero di sperma, pare che riesca a godere dello stesso piacere che dato all’uomo in questo momento.
Attende che lui crolli esausto quindi torna a piegarsi verso il suo viso e mentre lo bacia domanda:
- È questo che desideravi?
Lui è ancora in trance orgasmica e non risponde, allora lei riprende a muoversi intorno al pene ancora sodo.
- Sono piena di te… lo sai? – bisbiglia al suo orecchio.
Cogliendo il suo mormorio disperato Laura scivola in avanti sino far sgusciare il membro fuori dal ventre. Parte del seme segue l’asta nella sua uscita formando un rivolo biancastro e vischioso sulla pelle di Laura. Solo dopo qualche minuto lei si solleva e scende dal letto con una mossa elegante, in piedi con le gambe leggermente divaricate porta la mano sul ventre e preme spostandola verso il basso sino alla vagina dove si divarica le labbra con le dita, raccoglie parte del seme che sta uscendo e lo fissa a lungo prima di recarsi in bagno.
- Mi dai anche il tuo? – domanda mentre mi passa dinanzi e mostra soddisfatta il suo trofeo.
La raggiungo, lei è dinanzi alla doccia e mi volta la schiena.
- Mi vuoi ora mentre sono piena di lui? - domanda voltandosi
Senza rispondere osservo il suo corpo nudo esposto senza pudore.
Lei non attende risposa e si avvicina sino ad aderire contro di me.
- Vuoi scoparmi?
Più che una domanda è una preghiera, poggio le mani sui glutei e la stringo a me carezzandole poi la schiena prima di allontanarla. Trattenendola a distanza di un passo lascio scorrere un dito tra i seni scendendo giù lentamente verso il ventre, qui premo sotto l’ombelico e le domando:
- Ne vuoi ancora?
- Sì! – risponde immediatamente lei.
- Vuoi ancora godere?
- Voglio che mi riempi anche tu…
Con le mani sulle spalle la faccio voltare e chinare verso il lavandino, lei poggia le mani per tenersi in equilibrio quindi si volta.
- Mi vuoi prendere così?
Non rispondo e mi allontano di qualche passo mentre lei tende e divarica le gambe offrendosi.
- Prendimi! – implora lei
- Stai ancora gocciolando… - le faccio notare.
Laura non si scompone ma inizia a contrarre ritmicamente il ventre dimenando i glutei allo stesso tempo, incava il bacino e spinge indietro il sedere mentre mi guarda allo specchio che ha dinanzi. L’effetto di questa balletto sensuale e quello di spremere l’utero costringendo parte del seme che ha dentro ad uscire colando a terra.
Slaccio i calzoni e libero il membro dolorosamente eretto.
- Vieni! – mi chiede lei sollevando un po’ il sedere
Mi avvicino e la penetro scivolando nel suo corpo; è calda, fradicia e dilatata. Mi muovo dentro di lei lentamente spingendo per penetrarla a fondo. Lei assorbe dolcemente le mie spinte e mi fissa attraverso lo specchio con un’espressione indecifrabile.
- Non sei con me… vero? – le domando improvvisamente
Laura non risponde ma chiude gli occhi e contrae repentinamente il ventre tanto che la sento chiudersi intorno al mio sesso dentro di lei.
- Colmami… - geme
Ha eluso la mia domanda ma si muove dinanzi a me in un modo troppo sensuale per resisterle. Sento il piacere montare ad ogni affondo in quel corpo languido, prigioniero delle mie sensazioni sposto lo sguardo dagli occhi di Laura riflessi nello specchio alla sua schiena e poi ai glutei divaricati dinanzi a me.
Finalmente sento l’orgasmo arrivare, lo lascio salire, non lo controllo e mi svuoto dentro di lei dopo essermi spinto completamente dentro.
Ascolto i suoi gemiti mentre eiaculo come se arrivassero da un’altra donna e non la mia.
Quando scivolo via da lei appagato la guardo mentre si solleva.
- Grazie… - rantola lei.
Mi volto ed esco senza esprimerle il mio pensiero che sorge spontaneo.
- Hei! – mi richiama lei stupita dalla mia reazione
- Troia. – mormoro ma senza nascondere le labbra in modo che vi possa leggere.
Era la notte di Venerdì 5 gennaio.
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