domenica 3 maggio 2015

Le notti di Laura # 1



L’avevo persa di vista da non più di trenta minuti, si era allontanata lasciandomi con un’amica a
discutere, o meglio spettegolare, sui vari invitati alla festa. C’era molta gente ma non quella ressa fastidiosa e rumorosa, quindi era difficile perdersi. Qualcuno danzava, ma i più se ne stavano comodamente seduti sui divani a bere e lanciare occhiate maliziose verso gli esponenti del sesso opposto. Laura non poteva essere lontana e se aveva qualcosa in mente volevo esserne coinvolto; in qualche modo. Mi congedo dall’amica ed inizio a gironzolare senza meta per le varie stanze del piano terra della villa che ospita questa festa senza trovarla. Non sono preoccupato, ma incuriosito in un modo quasi morboso, non riesco fare a meno di immaginarla impegnata in qualche gioco che lei ama tanto. Termino il mio giro nella stanza in cui è iniziato e qui incrocio un’altra amica che mi si fa incontro:
- Laura mi ha pregato di darti questo… - esordisce lei mentre allunga una mano nella mia direzione.
Discretamente apre il pugno sul palmo della mia mano e riconosco al tatto gli slip che indossava Laura. Sorrido e le domando dove sta, non la interrogo su cosa sta facendo, lo posso immaginare.
- Vieni! – dice lei. Le cingo la vita e mi lascio guidare al piano superiore.
 Oltrepassiamo alcune porte chiuse sin che non raggiungiamo quello che si presenta come un ampio salone. Eccola! Ha gli occhi chiusi ed un espressione eloquente sul viso mentre si muove lentamente sopra un uomo nascosto dietro al suo corpo. È completamente appoggiata a lui e tiene tutto dentro il suo sesso mentre dimena sensualmente le anche. Volge la schiena al suo amante per esibirsi ad altri due uomini dinanzi a lei, è scrupolosa in questo: ogni volta che il vestito elegante raccolto in vita scende a coprirle il pube lei lo raccoglie nuovamente. Non si è accorta di noi, è troppo concentrata su ciò che sta facendo, la vedo muovere il bacino e strofinarsi contro di lui che ha sotto con una regolarità che promette un imminente orgasmo. Lui la trattiene in vita e stringe con forza le mani, tanto che la pelle è arrossata ma lei non sente altro di ciò che ha nel ventre. Ogni tanto rallenta e si spinge verso il basso, come se non lo sentisse dentro a sufficienza, come se ne volesse ancora di più; poi riprende a muoversi.
L’espressione del viso sta cambiando, ora è meno estatica e più concentrata. Noto come il respiro sia affannato, tanto che il seno vibra almeno quanto i glutei premuti sul corpo dell’uomo. Il ventre s’incava e dilata freneticamente mentre il pube si muove regolare. Non ansima, non geme ma sta chiaramente godendo, lo dice il suo corpo meglio della voce che non lascia uscire in questa occasione.
Improvvisamente, ispirata forse da una rantolante preghiera, inizia a salire sino a lasciare scoperto tutto il pene dell’uomo, quindi discende decisa e ripete questo movimento. Scorre tutta l’asta più volte sin che l’uomo la solleva con forza traendola a sé. Lei si ritrova seduta sul bacino dell’uomo a gambe divaricate mentre dal membro inizia a proiettarsi sulla pelle e sul vestito un lungo fiotto di sperma. E’ investita più volte dal seme mentre ancora dimena il bacino vogliosa. Solo ora apre gli occhi e nota la nostra presenza che saluta con un sorriso malizioso.
Si scosta da lui e si alza in precario equilibrio sui tacchi alti ora che ha i muscoli delle gambe doloranti. Senza badare agli altri uomini si avvicina a noi senza curarsi del suo stato tanto che il vestito inizia a scendere aderendo al seme che ha sulla pelle.
 - Avete visto le mie calze? – domanda come saluto
 - Com’è andata? – domanda l’amica
 - Bene! – risponde lei con una voce che lascia trasparire ben più di un orgasmo.
 - Lo immaginavo! – afferma l’amica.
Offro gli slip a Laura che li raccoglie con un sorriso, quindi ci guida verso il divano, ora che gli uomini di prima se ne sono andati, e si accomoda sulla poltrona dinanzi. Il vestito è sollevato in vita e mentre si ripulisce dal seme che ha sul ventre una spallina cade mostrando un seno. Laura non si preoccupa e continua a passare lentamente il fazzoletto sulla pelle del pube con le gambe leggermente divaricate.
Improvvisamente, dal buio dietro di lei, una mano si poggia sulla spalla e scende verso il seno, si apre e lo raccoglie nel palmo. Laura pare indifferente e continua ad asciugarsi.
-          Dimmi! – sussurra lei.
Non ottiene risposta, allora si lascia andare contro lo schienale e spinge in alto il petto.  Una seconda mano si poggia sull’altra spalla e discosta la spallina scoprendo l’altro seno e le dita cingono il capezzolo.
Lei mugola e dischiude le labbra.
-          Cosa vuoi? – domanda allo sconosciuto.
Lui abbassa il capo e sussurra qualcosa all’orecchio di lei. Laura sorride maliziosa, chiude gli occhi mentre si carezza sensualmente il ventre, inspira e riapre gli occhi per guardare nella nostra direzione.
-          Posso? – domanda rivolta a me
Come posso risponderle se non conosco la richiesta?
La sua amica si stringe a me e poggia la mano sui calzoni, sul mio sesso. Lo carezza e poi stringe con forza l’asta che sente dura sotto la stoffa.
-          Penso che tu possa… - afferma con un sorriso rivolta a Laura.
Laura mugola soddisfatta, inarca la schiena e volge lo sguardo verso l’alto, verso l’uomo che sta dietro di lei nell’ombra e accenna ad un “sì” con il movimento del capo.
Le mani, solo loro sono visibili poiché indossa una camicia scura che nell’ombra scompare, si muovono sul corpo di Laura, scendono dal colo al seno e spingono verso il basso quel poco di abito che ancora la copre. Serrano il seno, stuzzicano i capezzoli e poi scendono lungo il busto verso il basso, si insinuano sotto al vestito per poi salire. Una le accarezza la guancia ed un dito le sfiora le labbra. Laura le dischiude per succhiare sensualmente quel dito mentre solleva e muove il bacino lentamente.
I miei occhi sono rapiti da quella scena così fortemente erotica che quasi non mi accorgo che l’amica mi sta slacciando i calzoni, cerco di aiutarla ma la sua mano mi ferma.  Afferra la mia e se la porta al seno. La serro, tasto la consistenza, mi insinuo nella scollatura e godo del suo calore. Così come la mano di quello sconosciuto gode del calore della pelle della mia donna.
Laura si lascia toccare, si offre senza remore, i suoi occhi fissano la mano dell’amica che stringe l’asta del mio sesso e ne segue il lento movimento. Improvvisamente si alza dalla poltrona, rivolta verso di noi lentamente fa scendere il vestito sui fianchi e dimenando il sedere lo fa cadere in terra, porta le mani sui lunghi capelli biondi e se li sistema dietro la schiena, quindi si volta e si muove verso il retro della poltrona, il fascio di luce che colpiva solo lo schienale illumina ancora la sua pelle chiara, vedo il corpo di Laura sollevarsi sulle punte dei piedi ed inarcarsi come in un abbraccio. I capelli colpiti dalla luce descrivono un arco intorno a lei mentre viene spinta contro lo schienale della poltrona. Due mani la stringono, una sulle spalle e l’altra in vita mentre le sue sono abbandonate. Lo sta baciando.
La mano che era sulla vita si muove, scompare dalla vista ma quasi subito Laura reclina il capo all’indietro sospirando, il suo corpo freme, vibra di spasmi regolari. Lei mugola ed è chiaro che ha almeno un dito dentro che si muove stimolandola.
Istintivamente la mia mano si è infilata tra le gambe dell’amica, la sua gonna quasi inesistente e l’assenza di biancheria mi concedono un facile accesso alla sua femminilità. Accarezzo la pelle liscia della vulva e ne separo con dolcezza le labbra, è bagnata, penetrarla prima con un dito poi con due è così facile che mi stupisco di non averlo fatto prima. Lei geme e serra la mano sul mio pene.
-          Ti eccita quando fa così… vero? – mi domanda lei
-          Sì! Ma ora la mia mano è dentro di te… - le rispondo
-          E la mia sul tuo cazzo! – mugola lei.
Si muove, si allontana un po’ da me e devo lasciarla andare. Mi volto e con un sorriso mi chiede:
-          Mi aiuti?
Si volta e mi porge la schiena, delicatamente abbasso la zip del suo vestito sino ai glutei. Non ha altro sotto. Lei con un movimento sensuale se lo sfila poi si adagia sul divano, afferra il mio pene e si avvicina con il viso. Sento il calore della sua bocca sul glande, la morbidezza delle labbra intorno al mio sesso e poi la lingua che si poggia sul frenulo. Ho uno spasmo di piacere e la cerco con le mani per carezzarla.
Lei è delicata, molto delicata, ma il piacere che mi dona è intenso.
-          Ti piace? – domanda sensuale.
Non ho il tempo di rispondere che scende con il capo ed ingoia completamente il mio sesso.
Sollevo lo sguardo verso la poltrona e vedo che Laura, seduta, sta offrendo lo stesso trattamento all’uomo. Muove regolarmente il capo avanti ed indietro, si ferma e concentra l’attenzione sul glande con la lingua. Ha le gambe leggermente aperte e contrae ritmicamente il bacino. Lancia qualche occhiata verso di noi e sorride prima di tornare ad ingoiare ancora. Lo lecca e raccoglie saliva sulla mano per poi distribuirla lungo l’asta, muove la mano sino al glande e torna indietro.
Soddisfatta arretra con il viso, invita gentilmente lui ad arretrare e si alza dalla poltrona per ruotarla un pochino, quindi si inginocchia rivolta verso lo schienale e solleva il sedere. Lui si pone dietro di lei, accarezza i glutei poi con una mano le stringe la vita mentre con l’altra porta serra il pene. Laura divarica ancora le gambe, lascia cadere saliva sulla mano e la porta sulla vagina come per bagnarne le labbra ma invece raccoglie i suoi umori e se li spalma più in alto, sullo sfintere.
-          Dai! Sfondami! – la sento pregare.
Lui si avvicina, punta il pene tra le natiche e lo guida aiutato dalla mano di Laura.
-          Spingi! – lo prega lei.
Laura inspira, il corpo s’immobilizza mentre lui avanza piano.
Un gemito, quasi un grido, un suono tra il dolore ed il piacere sfugge dalle sue labbra.
-          Spingi, lo voglio tutto! – la sento gemere
Lui avanza sino a poggiarsi contro di lei che si volta verso di me mostrando un viso stravolto dal doloroso piacere che prova. Lentamente si adatta alla presenza ed è lei a iniziare a muoversi.
-          La sta sfondando! – mugola eccitata la sua amica.
-          Sì! – confermo con la voce roca dall’emozione.
Lei si solleva sulle ginocchia, afferra il mio volto tra le mani e mi fissa negli occhi.
Porto la mano sul suo fianco e la chiamo, lei sorridendo si mette a cavallo su di me, serra il mio sesso ed avvicina il volto al mio, mi bacia e mentre solleva il bacino mi sussurra:
-          Ti voglio dentro… e voglio tutta la tua attenzione.
Difficile concentrarsi su di lei, per quanto bella e sensuale, quando la tua donna sta mugolando e lancia gridolini di piacere penetrata nelle viscere da un altro uomo.
Lei si guida il mio sesso dentro, scende lenta, tra le mani poggiate sui fianchi colgo il suo respiro, le contrazioni dei muscoli di quel corpo magro e tonico. Si apre a me e le sono completamente dentro. Si adagia su di me, sospira ed inizia a slacciarmi la camicia, carezza il mio petto e si china per baciarmi mentre mi tiene dentro.
-          Pensi di riuscire a non pensare a lei che si sta facendo sfondare il culo dal mio uomo? – mi domanda.
Le sue labbra si incollano alle mie, di dischiudono e la sua lingua mi cerca. Mentre mi bacia muove il bacino, si struscia contro di me senza sollevarsi. Il respiro accelera, i suoi movimenti sono sempre più bruschi.
-          Sei tu che non devi distrarti!
Lei sorride e sale, lascia uscire quasi tutta l’asta e scende lenta.
-          Mi eccita quello che stanno facendo! – confessa.
Porto la mano sul suo seno e chiudo le dita sul capezzolo, lei geme.
-          Non ti trattenere! Lasciati andare! – la prego.
-          Non posso… altrimenti finisce subito! – geme lei
Porto una mano sulla schiena e con l’altra afferro i sui capelli, la costringo dolcemente a reclinare il capo spingendo in questo modo in avanti il seno. Ora è all’altezza del mi viso, poggio le labbra sul capezzolo e succhio per poi mordicchiarlo delicatamente.
-          No, così no! – geme ancora lei.
Cala completamente su di me e preme il pube sulla mia pelle, le sono completamente dentro. Muove il bacino avanti ed indietro e geme.  Poi rallenta e cerca di regolarizzare il respiro ma non si ferma, sale e scende e poi domanda:
-          Cosa fanno?
Distolgo gli occhi dai suoi e cerco Laura al di là della sua spalla.
-          … è sopra di lui, steso a terra. Verticale su di lui.
-          Continua! – geme lei
-          Ha le braccia distese verso l’alto e si sta impalando sul suo cazzo… la senti?
Lei scende completamente poi contrae il bacino e spinge avanti il pube.
-          Sento te! – mormora.
Si muove così, lenta con gli occhi serrati ed un’espressione concentrata. Sospira e geme, la sua pelle è calda, lucida e morbida. Quando Laura urla di piacere lei spalanca gli occhi e mi fissa, so cosa vuole sapere.
-          Sono venuti tutti e due! – confermo dopo aver spostato gli occhi su Laura.
-          … e? – domanda lei.
-          Lei è ferma su di lui che… le sta venendo dentro!
Il ventre di si contrae con forza, lo sento chiaramente poiché sono tutto dentro di lei, avvicina le labbra alle mie e sussurra:
-          Riempimi!
Riprende a muoversi come prima, con una intensità regolare. Sento che si sta aprendo sempre di più. Lentamente porto le mani sulle natiche e le stringo, prima leggermente poi con forza, lei geme e prender a muoversi più veloce sin che, improvvisamente, inspira a fondo e si blocca per un istante. Un lungo gemito di piacere vibra dalle sue labbra modulato dagli spasmi del corpo, preme il pube contro di me e le intense contrazioni del bacino mi portano all’orgasmo.
Tutto dentro di lei, come mi aveva pregato.
Mi bacia e si alza lentamente lasciando uscire il mio sesso esausto per stendersi al mio fianco. In quel momento vediamo che solo Laura è rimasta li con noi. Seduta sulla poltrona ci osserva umettandosi le labbra con la lingua. Sorride e poi chiude gli occhi lasciandosi scivolare in avanti sulla seduta.
Era la notte del 30 dicembre.

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