Quella sera ti guardavo, ti osservavo, scrutavo, spiavo… a pochi metri da te.
Eri finalmente libera di fare ciò che volevi, senza limiti, davanti a me con il tuo amante.
Il
percorso era stato lungo, tanti discorsi, tante bugie, tanti
sotterfugi… poi la chiarezza: avevi ammesso di avere una relazione
(finalmente).
Quando hai visto la mia reazione alla notizia hai
compreso che non scherzavo quando affermavo di voler vedere come facevi
sesso con un altro e, nel caso, di unirmi a voi, per il tuo piacere.
Quella
sera mentre osservavo come ti spogliavi davanti a lui, ripensavo alle
tue parole, alla tua richiesta di non intervenire per quella volta.
Dovevo limitarmi ad osservare. Ero convinto che non saresti andata sino
in fondo, ero certo che non saresti riuscita a farti scopare davanti ai
miei occhi.
Mentre ti levavi gli slip mi volgevi le spalle, ma
sapevo che eri conscia della mia presenza, lo capivo da come tentavi di
spostare lo sguardo nella mia direzione senza farti notare, eri
combattuta tra bisogno di cogliere l’eccitazione negli occhi del tuo
amante e la curiosità di carpire le mie emozioni.
Sei salita su
di lui, sulle sue ginocchia. Eri praticamente nuda, le sue mani
scorrevano delicate sulla tua morbida pelle, timide di spingersi verso
la tua intimità. Ero ancora dubbioso, incerto, sulla tua determinazione.
Invece
gli hai afferrato il membro, te lo sei guidato verso il pube, lo hai
strofinato per un attimo sulle labbra già umide, quindi sei scesa
lentamente facendoti penetrare da lui.
Ho visto il suo membro
sparire dentro di te. Lo hai accolto tutto mentre emettevi un delicato
gemito di piacere, ti sei spinta in basso per farti penetrare a fondo e
insistevi come se non ti bastasse.
Non so spiegare le mie
emozioni in quel momento, guardavo la tua vulva aperta intorno a quel
membro, ti sapevo piena di lui ma non provavo gelosia. Forse solo un
leggero dolore per la prova definitiva della tua infedeltà. Poi è
arrivata prepotente l’eccitazione, allora mi sono scoperto a desiderare
che non ti fermassi, volevo vederti godere. Mi stavi mostrando quanto
sapevi essere femmina e quanto il tuo intero essere fosse votato al
sesso, eri magnifica... sei magnifica quando scopi, anche se lo fai con
un altro. Anzi, in queste occasioni posso vedere come sei realmente
senza che i miei sensi siano obnubilati dal piacere che sa donare il tuo
corpo.
Hai iniziato a muoverti, salivi e scendevi, eri eccitata,
forse troppo eccitata a giudicare da quanti umori lasciavi sull’asta di
carne che scorreva dentro di te. So che stavi godendo, me lo dicevano i
tuo gemiti, il tuo respiro, il tuo corpo.
Non hai cambiato molte posizioni, sei venuta quasi subito.
Un
orgasmo intenso, apparentemente lunghissimo. Ti sei dimenata in preda
al piacere, lo hai cavalcato sempre più veloce. Pareva volessi farti
aprire definitivamente da lui tanto scendevi veloce.
Poi quel gioco è finito e ne sono iniziati altri.
Ma c’è una cosa che non ti ho mai detto.
Perché, quella sera, hai deciso di far venire il tuo amante con le labbra e la lingua invece di farti riempire il ventre da lui?
So
che lo avevi già preso sino in fondo, so che ami sentire il seme che si
spande nel tuo ventre così come ami il contatto della carne dentro di
te. Quella sera, e non solo quella sera, lo avevi preso senza alcuna
precauzione, senza il profilattico.
La prossima volta spingiti veramente sino in fondo: fatti riempire!
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