- Indossa qualcosa di… eccitante!
Quasi
ordino alla mia donna che sta seduta sul divano, dinanzi a noi, con le
gambe completamente scoperte dalla gonna sollevata ad arte pochi minuti
prima.
Lei si alza in silenzio e, dopo avermi lanciato un’occhiata
maliziosa, va in camera. Quella frase è il segnale di “via libera” che
utilizziamo tra noi.
Lei aveva invitato a cena quel suo amico di cui
mi parlava spesso, uno che non disdegnava per niente l’idea di
scoparsela e tante volte, troppe volte, ci aveva provato con lei. Per
tutta la cena i doppi sensi, gli ammiccamenti si erano sprecati, ora era
tempo di passare all’azione. In fondo volevo vedere quanto era disposta
a lasciarsi andare e sin dove si sarebbe concessa. Soprattutto volevo,
questo è proprio il termine esatto, scoprire i suoi limiti dinanzi a me.
Il tempo passa lento quando sei in spasmodica attesa.
- Ecco! Come sto con questo body? – domanda lei mentre varca la soglia.
-
Un po’ troppo “accollato” ma è carino. – ammetto, in realtà penso che
sia troppo pudico, copre troppo il suo splendido corpo ed avrei
preferito un qualcosa di più sexy.
Il suo amico ha un groppo in
gola e non riesce a dire nulla, ha gli occhi fissi su di lei e la studia
come se la vedesse per la prima volta. Questo mi lascia capire quanto
sia riuscita a farsi desiderare e tutto il lavoro che ha fatto prima di
portarlo in casa nostra. Lei sa come stimolare la fantasia e
l’eccitazione di un uomo sino a fargli perdere ogni inibizione quando
vuole esibirsi per il mio piacere.
La osservo e noto nel suo sguardo
un principio d’eccitazione, è tutta la sera che aspetta il momento
giusto per iniziare la sua danza e questo è finalmente arrivato. La
invito sul divano mentre mi alzo per lasciarle il posto vicino al suo
amico.
Lei si siede, lo guarda, gli accarezza una coscia poi lo
bacia sulle labbra prima di stendersi ed aprire spudoratamente le gambe
in faccia all’uomo.
Si scosta il sottile lembo di tessuto che
ricopre il pube e mette si mette in mostra. Lui è tentato di allungare
una mano, ha compreso il gioco nel quale si è ritrovato protagonista
insieme a lei, ma è ancora titubante. Solo quando volge lo sguardo nella
mia direzione e mi vede armeggiare con un apparecchio fotografico ha la
certezza di quanto aveva solo sospettato sino a quel momento.
Accettato
il nostro gioco allunga una mano verso il pube della mia donna sempre
più disponibile, n’accarezza le labbra a lungo e studia il viso di lei
prima di spingerle timidamente un dito dentro.
Lei sospira
finalmente appagata, si apre ancora di più e lo incita a muovere la mano
mentre mi guarda fisso negli occhi. Lui ha occhi solo per lei e prende a
penetrarla con due dita, poi i gemiti di lei lo convincono a tentare
d’aprirla con tre dita.
Appagata da questo promettente inizio si
slaccia il body dal collo mentre invita l’uomo a spogliarsi, poi se lo
cala in vita scoprendo il seno. Si volta ed appoggia la testa sul bacino
del suo amante mentre spinge in alto il seno per metterlo in mostra ed
incitare le inevitabili carezze.
Le piace farsi toccare, spremere il seno prima di unirsi ad un uomo.
È
decisa. Lui l’ha accarezzata bene ed è ora di lasciargli intendere cosa
seguirà, il piacere che lei saprà dargli: volta il viso e prende tra le
labbra il membro per succhiarlo e stimolarlo con la lingua.
Lei è
abilissima in questa pratica, più di una volta si è ritrovata con il
viso imbrattato da un uomo che non ha saputo resistere ai suoi
preliminari, però non si limita mai, succhia sempre mettendoci l’anima.
Le piace sentire sulla lingua i fremiti di piacere di un glande eccitato
da lei.
Ha voglia.
Velocemente si sfila il body, ora è completamente nuda.
Si
muove e si sistema con le gambe intorno al busto dell’uomo, prende il
membro e se lo accompagna alla vagina mentre controlla l’angolazione del
pube.
Non ha atteso un mio consenso, sa giù d’averlo. Si spinge
contro l’uomo e si fa penetrare, il suo ventre si adatta alla nuova
presenza che entra in lei e le trasmette un intenso piacere. Si muove in
modo da farlo scorrere, lo vuole sentire, apprezzare, godere.
Lo scopa lentamente tenendolo tutto dentro, lo vuole sentire, vuole sentirsi aprire da lui.
- Prendimi da dietro! – la sento implorare sotto voce mentre si volta.
Si
sposta e si mette carponi sul divano, solleva il sedere ed attende. Lui
non la delude e presto si ritrova a spingere il membro dentro di lei.
La vedo aprire sempre più le gambe, come se volesse sezionare il proprio
corpo in modo da consentirgli di arrivare sino in gola. Si sta dando
senza ritegno, non pareva così eccitata durante la cena, qualcosa deve
averla stimolata.
Cinge con due dita il pene come per valutarne le
dimensioni, come se fosse già tanto aperta da non sentirlo più dentro il
ventre.
Lei ha un fremito violento, inarca la schiena poi si porta in avanti e lo fa uscire.
Velocemente,
senza dire una parola si siede sul divano e spalanca le gambe. Lui la
prende nuovamente, capisce dal suo sguardo ciò che desidera e attacca
con un ritmo intenso la monta.
Era questo che voleva lei, ora sta
godendo. Il suo ventre si gonfia e rilassa a tempo con le spinte
dell’uomo, ho come l’impressione che non ci stia tutto dentro di lei e
questo fa gonfiare il ventre. Il seno sobbalza aritmicamente, non riesce
a tenere il tempo delle spinte sempre più veloci e profonde.
La sta sfondando!
Osservo sempre più eccitato dallo spettacolo che mi regala il corpo della mia donna.
Lei
raggiunge un improvviso orgasmo, s’inarca e spinge il pube contro di
lui, cerca degli affondi ancora più violenti se possibile. Quando gode
in quel modo vuole sentirsi violentata, stuprata, dal suo amante.
Solleva
una gamba e l’appoggia sul petto dell’uomo, lo spinge via mentre ancora
sta godendo, poi si lancia con la bocca aperta sul membro nel preciso
istante in cui lui viene.
Aspira il suo seme, lo ingoia, lo
assapora, poi si lascia crollare esausta sul divano. Chiude gli occhi e
pare perda conoscenza. Io so che ora sta ricordando e memorizzando tutto
quanto, ogni istante, ogni singolo stimolo del piacere.
La
osservo nella sua sensuale immobilità e mi rendo conto che è successo
tutto troppo in fretta. Ha goduto, è venuta e si è presa la sua dose di
cazzo ma so che a lei non basta.
Era troppo eccitata e le labbra lucide della vagina mostrano quanto ancora sia bagnata.
Lentamente,
con movimenti studiati, si alza dal divano e s’avvicina a me fermandosi
a gambe leggermente divaricate dinanzi alle mia ginocchia. Osservo le
gocce di sudore sulla pelle del busto sotto al seno e sul bacino mentre
l’odore di sesso che emana giunge intenso alle mie narici.
Lei s’avvicina ancora e si siede a cavallo sulle mie ginocchia fissandomi negli occhi.
- Toccami! – la sua voce ha il tono di una preghiera.
Porto
una mano sul seno e poi seguo una goccia di sudore che scende verso il
pube lentamente, raggiungo le labbra della vagina e le separo
lentamente.
- Sei un lago! – osservo.
- Sentimi dentro… - rantola lei.
Le spingo un dito dentro e non ho sentore delle pareti interne tanto è ancora aperta.
Lei geme, poi sorride compiaciuta.
- Sono aperta, vero? – chiede quasi in tono di sfida.
- Sei sfondata! – so che il termine la eccita. - Sei una vera troia!
- Sì! – mormora lei.
Nel frattempo il suo amico è tornato dal bagno dove si era recato immediatamente dopo ed è in procinto di rivestirsi.
- No, non ti vestire ancora. Rimani così… lì, sul divano. – ordina lei.
I suoi occhi che porta sui miei mi fanno capire che non ha ancora finito, proprio come immaginavo.
Scivola giù dalle mie ginocchia e si accuccia dinanzi a me, le sue mani corrono verso il mio pene e lo liberano dai calzoni.
- Ti sono piaciuta vedo! – osserva soddisfatta dalla mia erezione.
Non attende conferma e subito me lo ingoia.
Inizia
a succhiarlo e leccarlo. Mi accorgo che non vuole farmi godere, la
conosco. Sta riversando saliva sul mio glande e poi la spalma lungo
tutta l’asta con la mano. Le sue mosse mi provocano intese scosse di
piacere ma non tali da farmi raggiungere l’orgasmo. Il suo amico la
osserva stupito ed eccitato. Vedo la sua mano scendere verso il pene e
massaggiarselo. Intanto la mia donna continua la sua opera su di me
tanto che mi ritrovo il pene completamente bagnato e scivoloso.
- Mi apri? – domanda lei sollevando gli occhi verso di me – Mi apri per lui?
I miei occhi rispondono da soli.
Si
alza voltandosi poi si pone di schiena su di me. Cala lentamente mentre
afferra il mio pene con la mano e se lo guida. Divarica le gambe e
pone l’ano delicatamente sul pene poi scende.
Sento lo sfintere che
si apre ed il suo urlo, un misto di dolore e piacere. S’immobilizza per
un istante poi torna a calare lentamente sino a prenderlo tutto,
completamente, nel culo.
Mentre si muove lenta fissa il suo amico.
- Guarda! Lo vuoi anche tu? Vuoi scoparmi il culo?
Lui non parla ma la nuova erezione che mostra è esplicita.
Si
solleva da me e mormora un grazie nella mia direzione, quindi raggiunge
l’uomo e gli riserva lo stesso trattamento inumidendogli il pene con la
saliva, soddisfatta si rialza in piedi e, come prima, cala su di lui di
schiena mostrandomi tutta l’asta del suo amico che le viola le viscere.
Ha il volto distorto da piacere mentre si muove su di lui, respira velocemente e stenta a trattenere le urla di piacere.
Osservo
la sua mano destra che stringe il seno e poi scende verso il pube e li
si penetra con due dita mentre si muove su quel palo che ha nelle
viscere.
Immediatamente un nuovo orgasmo irrompe nel suo corpo, trema tanto gode. La sua espressione è pura estasi di piacere.
Non si ferma continua a muoversi su di lui sino a farlo godere ancora, sino a raccogliere il suo seme nelle viscere.
Si lascia riempire prima di sollevarsi e baciarlo.
Ora è soddisfatta.
Sazia dei suoi due orgasmi, sazia del seme che ha bevuto e ricevuto nelle viscere, sazia dell’eccitazione che ha provato.
Si sdraia sul divano in modo scomposto a gambe divaricate verso di me.
- Vuoi riempirmi? – domanda con una voce dolcissima in netto contrasto a ciò che ha appena dimostrato di essere.