sabato 15 agosto 2015

Tradire... questa volta gioco da sola. - di Laura

I pensieri s’incrociano e confondono nella testa; parole, immagini, suoni, colori, odori. Tutto un
Rifletto sulla mia vita e sul nostro rapporto di coppia. Lui mi ama e per questo mi lascia libera di gestire la mia sessualità come meglio credo, senza restrizioni, senza remore. Il tutto unito al suo piacere di vedermi in “certe situazioni” ed al mio latente esibizionismo.
Latente?
Forse il termine non è del tutto adeguato.
Mi ritrovo a pensare alle sue parole, alle azioni. Alle nostre parole ed azioni.
Se tiro le somme mi accorgo che il mio attuale modo di vivere il sesso non mi appartiene completamente, lui mi ha lentamente, dolcemente, implacabilmente, portata ad essere così. Perché mi voleva così, è evidente!
Ora mi domando se si è limitato a liberare un mio aspetto nascosto o se mi ha trasformata nella donna che voleva.
Certo fedele non lo sono mai stata, ma cauta sì. Non ho mai palesato le mie “distrazioni”, anzi ho sempre badato a celare ogni minimo dettaglio, a far combinare orari, situazioni e quant’altro. Certo non era facile, sicuramente stressante; non al punto di rovinare il piacere di queste piccole avventure ma tale da allentare in certi casi la carica erotica iniziale.
Poi è arrivato lui e tutto è cambiato.
Perché?

Il suono di un messaggio in arrivo sul cellulare mi distrae, lo cerco nella borsetta e leggo: “Scusa, scusa, scusa! Sono ancora in ufficio. Non riesco a raggiungerti.”
“Paola non si smentisce mai!” penso mentre digito velocemente la risposta: “No problem. Ricordati di Lunedì!!!”
Meglio così, a causa dei miei pensieri preferisco stare sola, terminare l’aperitivo e tornamene a casa.

Le mie mosse con il telefono però non sono passate inosservate.

- Ti hanno dato buca? – domanda una voce suadente alle mie spalle.
- “ E cosa vuole questo adesso?” - mi domando ma rispondo – “Sì, pare di sì”

Ruoto sullo sgabello per voltarmi e vedo il solito tipo ben vestito, abbronzato, semi palestrato, sorridente, che con fare sciolto attacca discorso. Più per educazione che per interesse accetto le sue attenzioni, lo ascolto e rispondo alle sue domande generiche senza mai domandare nulla di lui.
Le solite frasi, i soliti doppi sensi, i soliti tentativi di approfondire la conoscenza.
Sollevo gli occhi dal bicchiere e lo porto sui suoi, attendo qualche istante per vedere se distoglie lo sguardo quindi lancio la mia sfida:

- Stai cercando di portarmi a letto? – domando all’improvviso

Lui arrossisce, deglutisce due volte, poi conferma:
- Sì, lo ammetto!
- Cosa ti fa pensare che io sia disponibile? – poiché non risponde continuo – È per come sono vestita, per il modo di bere o perché hai notato che chi aspettavo ha cancellato l’appuntamento?

Lui arretra di un passo indeciso se andarsene o salvare in qualche modo la faccia.

- I tuoi occhi! – risponde ad un tratto.
- I miei occhi? – domando stupita – Cosa dicono i miei occhi?
- Lussuria! – risponde di rimando

Chissà come avrà fatto a vedere la lussuria nei miei occhi quando stavo pensando ad altro?

- Quindi ritieni che i miei occhi lussuriosi fossero in cerca di un uomo con sui passare la serata?
- No, vi ho solo visto la lussuria fine a se stessa e mi son precipitato per conoscerti.

Di tutti gli approcci che ho subito o cercato sino ad oggi questo si stava facendo interessante per la sua assurdità.

- Non sono libera, lo sai? Cosa ti fa credere che non stessi pensando al mio uomo?
- Strano… ti muovi come una donna senza impegni sentimentali.
- Cosa intendi dire? – domando incuriosita
- Non so… è una sensazione difficile da spiegare ma che ho colto in te. Forse è per come stai seduta, per come appoggi le labbra sul bicchiere, per come sorridi ai tuoi pensieri… sembri una donna che è abituata a decidere da sola della sua vita.
- Bella analisi, è la frase che dici a tutte oppure ti è venuta in mente per l’occasione? – certo che non lo sto aiutando.
- Mi è venuta in mente guardandoti! – sorride poi aggiunge – Posso? – indicando lo sgabello libero dinanzi a me.


Accetto e cambio espressione.

- Quindi hai pensato: “ecco lì seduta da sola una bella ragazza infedele che sta aspettando il suo cazzo di turno”? vero?

Queste parole lo sconvolgono, ho deciso di spiazzarlo e nulla di più che le frasi dirette di una donna riescono a spiazzare un uomo.

- No… io.. no!
- Ok, non hai pensato che ero una bella ragazza!
- No, non ho pensato che stessi cercando…
- Sesso?
- Sì!
- Allora perché hai attaccato discorso con me?
- Per conoscerti!
- E per portarmi a letto…
- Forse…

Sorrido e torno all’attacco.
- Quindi hai pensato che sono una bella ragazza… se escludi il resto della mia domanda rimane questo!
- Sì!
- E cosa ti ha attratto di me?

Lui sposta lo sguardo sulle gambe fasciate dalla corta gonna che scendono dallo sgabello e riconosce:

- Le tue gambe… ed il sedere!

Non riesco a trattenere una risata sensuale come mi succede ogni volta che ricevo un palese complimento.

- Queste gambe? - domando ruotando verso di lui e dischiudendole lentamente.
- Sì!
- E cosa hai pensato guardandole?
- Che sono belle, lunghe e sottili…
- E poi?
- Che….
- Avanti! – insisto fissandolo negli occhi.
- Che devono essere uno spettacolo aperte!

Questa frase provoca un immediato brivido nel mio ventre, spero non se ne accorga!
Lascio scivolare la mano sulle pelle delle cosce, all’interno attraendo i suoi occhi che guido sino all’orlo della gonna.

- Quanto aperte? – sussurro
- Il giusto. – si salva lui, ma insisto. Ora che ho iniziato a giocare non riesco più a fermarmi.
- Aperte davanti, sopra o sotto di te? – domando maliziosa
- Credo che siano spettacolari in ogni modo…
- Per quello che ci sta in mezzo immagino?
- Anche!

Oddio ho trovato un feticista dei piedi e delle gambe, penso.

- Credi che io stia pensando di venire a letto con te? – domando
- Non lo so ancora… penso che tu stia giocando con me.
- Bravo! – ammetto con un sorriso.
- Posso insistere?
- Puoi! – confermo

Mi sistemo più comoda e aspetto le sue mosse con uno strano formicolio all’inguine.

- Hai progetti per la serata? – domanda lui
- Sì, tornare a casa dal mio uomo.

Lui perde immediatamente quell’espressione sicura che aveva, quindi continuo:

- Tra almeno un’ora…
- Bene! – afferma lui con un rinnovato sorriso.
- Pensi di riuscire a sedurmi in tempo?
- No, penso che tu riuscirai a sedurre me! – afferma lui

Ma tu guarda questo…

- Cosa ti fa pensare che voglia sedurti? – domando divertita
- Il tuo desiderio di avvinghiarmi tra le gambe mentre mi muovo lentamente dentro di te… - sussurra lui.

Improvvisamente si forma nella mente l’immagine dei nostri corpi legati nell’amplesso descritto, il ventre mi si contrae più volte mentre mi chino verso di lui.

- Spinte dolci ma decise, appassionate e profonde?
- Come piace a te! – conferma lui

Ok, sono pronta!
Sento un piacevole calore nella mia zona inguinale insieme ad un doloroso senso di vuoto nel ventre.
Di nuovo in gioco, ancora una volta pronta a tradire e infilarmi nel letto di uno sconosciuto, aprire le gambe e prendere dentro di me il suo sesso sino a godere entrambi l’uno nell’altra. Allora sono proprio fatta così. Sono io ad essere perversamente troia dentro?
O semplicemente non so rinunciare al piacere, ad una nuova esperienza?
Perché mi son lasciata trascinare in questo gioco di cui conoscevo già il finale?
Perché mentre gli sorrido divarico le gambe quanto me lo consente la gonna?
Posso ancora fermarmi, posso allontanarmi, posso fare tante cose ma faccio l’unica possibile per me: scivolo giù dallo sgabello e mi porto dinanzi a lui.

- Hai un posto dove andare?
- Sì!

Prendo la sua mano e mi lascio guidare fuori dal locale mentre penso: “Luciano… mi hai solo liberata da ogni inibizione!”

Pochi istanti e sono nel suo appartamento, la mia gonna giace sul pavimento dinanzi al letto dove lui completamente nudo mi guarda mentre termino di spogliarmi.
Nuda mi pongo dinanzi in piedi e divarico le gambe tese.

- Sono queste gambe che volevi?
- Sei bellissima, tutto di te è…
- Queste gambe... - insisto carezzando l'interno delle coscie - Le apro spesso... ma non a tutti, mi vuoi?
- Vieni qui! – dice indicando il letto.

Salgo sul materasso e a carponi vado sopra di lui, mi sistemo a cavallo del suo bacino e mi appresto a scendere.

- Aspetta! – mi chiede

Rimango immobile sulle ginocchia, eretta sopra il suo sesso ad assaporare il tocco delle mani.

- Lasciati guardare prima…
- Prima di cosa?
- Prima di perdermi dentro di te…
- Guardami!

Sorrido e mi inclino verso di lui offrendo il seno alla carezze. Pare davvero estasiato da me e questo mi stupisce oltre che, naturalmente, eccitarmi.
Lentamente inizio a scendere divaricando le gambe sino a poggiare il pube sul suo sesso eretto. La pressione delle mie labbra umide che scivolano sull’asta lo spingono a gemere.

- Ora ti voglio dentro! – gemo

Porto il pube sin oltre il glande poi arretro lentamente, lo sento puntare sulla vagina, spingere e scivolare verso il punto giusto. Senza fretta attendo che mi apra leggermente quindi scivolo ancora indietro facendomi penetrare. Entra in me senza sforzo tanto sono eccitata, lo percepisco chiaramente dilatare la mia carne e colmare, finalmente, quel pietoso senso di vuoto che sentivo nel ventre. Chiudo gli occhi ed inizio a muovermi sopra di lui, mi piace!
Lui cerca la mia bocca ma non voglio i suoi baci, mi basta ciò che ho dentro e le sue mani ovunque sul mio corpo.
Dopo i primi istanti di incontrollata ricerca della sua carne dentro di me inizio a calmarmi a godermi meglio le sensazioni che provo.
Poggio le mani sul suo busto e raddrizzo la schiena senza però interrompere il movimento delle anche.

- Non volevi sentire le mie gambe avvinghiate a te mentre…
- Tutto ciò che vuoi!
- Avanti… dimmi cosa vuoi farmi!

La sua mano si porta direttamente sulle labbra della vagina aperta intorno al suo membro e lascia scivolare un dito sul clitoride.
Gemo di piacere mentre lo sento affermare:

- Godere… voglio farti godere e guardare il tuo viso mentre vieni!

Non lo posso deludere: sto godendo!
Sono in preda a violente fitte di piacere e tentata di raggiungere l’orgasmo quando mi torna in mente quell’immagine di me sotto di lui.

- Vieni sopra! Montami!

Mi sollevo e scivolo distesa sul letto. Lui geme ma poi mi cerca. Come lo sento muoversi divarico le gambe.

- Aperte così le hai sognate?
- Sì! – ammette mentre si sistema tra di esse e mi penetra.
- Sì! Dammelo tutto! - gemo di piacere

Entra in me con un deciso colpo di reni scivolando sulla mia umida lussuria (quella che vedeva nei miei occhi. Nda). Rimango immobile a godermi le sue spinte regolari poi riprendo a muovermi con lui, le ripetute contrazioni del bacino che mi fanno chiudere quando lo sento entrare generano un piacere incontrollabile in noi.

- Non ti fermare! - lo imploro
- Ti piace! - osserva lui
- Sì! - rantolo mentre lui affonda in me.
- Così? - domanda lui dopo un altro affondo deciso che mi fa sobbalzare.
- Sì! Ti voglio dentro! - gemo
- Sei splendida! - osserva lui con la voce roca
- Vengo! - urlo

Il desiderio di esplodere nell’orgasmo guida i nostri movimenti ma non prende il sopravvento sul lento e regolare ritmo che ci siamo imposti. Il piacere sale lentamente, posso, possiamo, coglierne ogni dettaglio. La pelle sudata, l’odore del nostro sesso, il suo respiro che si unisce al mio e i suoi decisi, lenti, dolci affondi nella mia carne.
Una fitta di piacere quasi doloroso tanto intenso mi fa trattenere il respiro, allora porto le gambe sui suoi lombi e le incrocio trattenendolo contro di me tanto che quasi non riesce più a muoversi. Sono io a muovermi sotto di lui sino a godere di un piacevolissimo orgasmo.

- Lasciati andare! – gemo tra uno spasmo e l’altro.

Finalmente lo sento venire, contrarsi e spingersi a fondo nel mio ventre per godere. Un onda calda si spande in me, mi invade e mi colma.

Quando rilascio la presa delle gambe lui scivola via e crolla al mio fianco con il respiro irregolare.
Volta il viso verso di me stravolto dal piacere e vi legge la stessa espressione sul mio.

- Incredibile! – lo sento mormorare.

Sorrido nel languore mentre gli occhi notano il pene rilassato, bagnato dai miei umori e dal suo seme.

- Credici! – gli sussurro.
insieme di sensazioni che mi confonde e trascina in un pozzo di cui non scorgo il fondo.

Arretro sino a poggiare la schiena sul cuscino e fisso il mio ventre, lentamente la mano scende verso il pube dove raccolgo il rivolo di sperma che fuoriesce dalle labbra e sollevo la mano mostrandoglielo.

- Credici... ti ho dentro di me!

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