lunedì 6 aprile 2015

Tradire all'alba

- Scendo in piscina!

Sento la tua voce lontana mentre sono ancora preda del sonno. Mi domando che ora è, ma non ho la forza di aprire gli occhi, sento che è presto. Relativamente presto considerando la notte appena trascorsa in questa villa sulla costa sarda.
Apro gli occhi in tempo per vederti dinanzi allo specchio mentre inforchi gli occhiali da sole, indossi il pezzo di sopra del costume ed una cortissima gonnellina dello stesso tessuto, sembra che tu voglia veramente prendere il sole ma non mi spiego le scarpe con il tacco alto che ti danno quell’andatura provocante che ami tanto sfoggiare.
Esci dalla camera con un breve saluto ed un premuroso invito a prendermela comoda.
Non sei convincente.
Faccio violenza su di me e mi alzo dal letto, rantolando mi dirigo verso la doccia. L’acqua fredda mi risveglia ma, scivolando sul pene, mi ricorda la lunga notte con te: un leggero dolore, dovuto allo sforzo di penetrarti analmente mentre cavalcavi il tuo nuovo amico.
Possibile che tu non abbia nessun postumo?

Mentre mi asciugo cammino verso la porta che da sul balconcino, da lì si può vedere la piscina. Non voglio spiarti, voglio solo guardarti.
Infatti, eccoti lì… e non sei sola.
Stai bevendo un lungo caffè con l’uomo di questa notte, le tue intenzioni sono chiare. Lentamente ti scosti il reggiseno del costume mentre ti acquatti dinanzi a lui. La gonna ti sale e mostra che sotto non hai nulla.
So cosa succederà adesso, torno in camera e prendo la macchina fotografica, monto il teleobiettivo e mi preparo. Questa volta non mi sfuggirai.
Il tempo di prepararmi e le mani dell’uomo ti stanno già palpando il seno, tu lo lasci fare ben felice di ripagarlo per l’ospitalità che ci ha offerto. Ti piacciono le sue mani, le vuoi addosso ma non ti bastano. Ben presto ti spogli completamente e gli offri la vulva da baciare. La sua lingua ti fa impazzire; non resisti oltre e scivoli in acqua con lui. Prendi il suo magnifico membro tra le tette, lo stimoli un po’, poi lo stringi in mano e lo meni a lungo mentre lo baci con passione. Infine, inevitabilmente, lo prendi in bocca. Lo prepari, lo ecciti ancora di più se mai fosse possibile.

Lui ti allontana, quindi si stende sul materassino galleggiante e t’invita sopra. Non gli è bastato averti questa notte, ti vuole ancora.
Tu sali sopra di lui, gli premi la vagina sulla faccia e ti chini verso il membro, lo ingoi e mentre godi lo fai godere. Da come muovi il sedere capisco quanto ti piace, potresti anche venire così. Lui ti apre le natiche e ti lecca a fondo penetrandoti con la lingua, so quanto ti piace questo e so anche quanto ti fa perdere il controllo.
In preda alla passione allontani il sedere da lui, ti appoggi come puoi al materassino e lo chiami dentro di te. Sollevi il sedere quando lo senti arrivare e ti fai penetrare. Lo prendi un po’ di volte così, poi con una mano lo spingi indietro, lo fai sdraiare e lo segui senza farlo uscire da te. Ora puoi muoverti come ti piace. Inarchi la schiena e sollevi il viso verso il sole, ti muovi sensuale con il suo membro che ti sfonda il ventre.
Stai godendo. Ti lasci cadere su di lui e, mentre le sue mani ti stringono forte il seno, muovi il bacino freneticamente. Posso vedere chiaramente il suo pene completamente dentro di te, meglio ancora di questa notte. Sei bellissima quando godi.
Quasi non credo a quanto vedo: stai venendo. L’orgasmo ti fa urlare. Spingi il bacino verso il basso per prenderlo ancora più dentro ma non c’è altro, è già tutto dentro di te.

Lui, però, ti vuole ancora. Non ti lascia il tempo di riprendere il respiro. Ti fa voltare ed aprire le gambe intorno al suo corpo. Questa volta vuole guardati in faccia mentre gode lui. Tu, nonostante l’orgasmo, ti lasci prendere e ti muovi ancora più sensuale. Sei completamente aperta e lui ti scivola dentro senza difficoltà. Il seno sobbalza sotto le sue spinte, ti sbatte con una violenza inaudita. A te piace essere presa in quel modo. Ti sento pregarlo di resistere ancora un po’, lo inciti a muoversi sempre più veloce ma al contempo di non venire ancora. Il tuo viso cambia ancora una volta espressione, da concentrato diventa goduto. Hai un altro orgasmo, breve ma intenso, un piacere rubato al tuo amante che ti fa gemere e implorare il suo seme.
Lo chiami dentro di te, lo vuoi nel ventre, brami il caldo e vischioso liquido dentro di te. Non riesci a terminare un rapporto senza quella morbosa sensazione. Lui si blocca, freme, chiude gli occhi poi si spinge in te. Ti regala il primo fiotto di sperma direttamente nel collo dell’utero. Ho la netta sensazione di quando accade poiché sgrani gli occhi e sospiri. Poi lui esce e ti sparge il resto sul corpo. Il suo seme t’imbratta dal seno al pube, lunghi fiotti di sperma che si posano sulla tua pelle abbronzata.
Me lo aveva detto al telefono durante i nostri primi contatti, lui ama osservare il proprio seme sulla pelle della donna che ha appena posseduto. Ha mantenuto le sue promesse: “Vi ospiterò per tutto il tempo che vorrete, porta qua la tua donna e la vedrai scopare in continuazione!”.
E tu sei ben felice di aiutarlo in quest’impresa.

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