domenica 3 maggio 2015

Le notti di Laura #4



Le mani indugiavano sul nastro del pacco che teneva sulle ginocchia, indecisa tra le opzioni di aprirlo

- Ma… se c’è quello che penso d’aver capito… come lo devo usare? – domandò con un sorriso.
- A tua discrezione! – risposi – Avanti aprilo.

Sciolse lentamente il fiocco quindi, con l’unghia dell’indice, recise il nastro adesivo. Aprì il pacco senza mostrare alcuna reazione mentre ne estraeva e dispiegava il contenuto. Rimase con lo sguardo fisso sul bustino blu marine per qualche minuto prima di commentare:

- Bello!
- Ti piace?
- Sì, è molto sexy… con tutti questi legacci che lasciano scoperta la pelle e queste coppe…

Poi sollevandosi in piedi per posizionare il bustino sul suo corpo aggiunse:

- Mi pare alto in vita, non copre molto…
- Non deve coprire molto! – sottolineai
- Voglio provarlo!
- Ti piace il colore?
- Sì, sta benissimo con i miei occhi ed è abbastanza scuro da risaltare sulla pelle ed evidenziare i miei capelli biondi… Torno subito!

Detto questo prese dalla confezione anche il tanga del medesimo colore e di diresse in camera per provarlo. Non resistetti alla tentazione di seguirla per spiarla al di là della porta mentre si provava quel magnifico completino.
Era splendida mentre si spogliava e riponeva i capi sul letto con cura per non spiegazzarli, i lunghi capelli le ricadevano sul viso quando si chinava giungendo sino al seno, rimasi ad osservare la sua linea snella, il ventre piatto che s’incavava mentre sistemava gli slip tendendo gli elastici e la sua schiena quando allacciava lentamente il bustino.

- Che ne dici… non è troppo stretto? – domandò lei osservandosi allo specchio.
- No, non mi pare. Ti aderisce perfettamente. – ammisi deglutendo.

Studiandosi con occhio critico aggiunse con voce maliziosa:

- Non mi hai ancora detto come devo usarlo!
- Come vuoi tu…
- Avanti… dimmelo! – incalzò lei mentre si voltava verso di me.


Si avvicinò di un passo, ma non oltre per consentirmi di osservarla in tutta la sua meravigliosa figura: le gambe leggermente divaricate e tese, il piccolo triangolino degli slip che non riusciva a celare la forma della vulva, il bustino che stringeva sui fianchi e le sollevava il seno pieno e la pelle del bacino su cui si muovevano lente le sue mani. La fissai negli occhi seminascosti dai capelli.

- Fammi vedere come godi!
- …e? – aggiunse lei
- … fatti riempire! – aggiunsi posizionando la mano destra aperta sul suo pancino.

Laura ebbe un sussulto, un brivido che le percorse il corpo. Potevo sentire chiaramente i muscoli del bacino contrarsi sotto il palmo della mano. Si umettò le labbra e con gli occhi fissi sui miei disse:

- Come piace a te!



Abbiamo cenato, un pasto leggero e sobrio in netto contrasto con la scena che ho dinanzi agli occhi. Dalla prova del corsetto saranno trascorse nemmeno tre ore e Laura è seduta sul bordo del nostro letto con indosso il bustino, gli slip ed un paio di calze autoreggenti a rete sottile che terminano nelle sue scarpe a tacco alto preferite. Ha le gambe aperte, praticamente divaricate, e dinanzi un ragazzo seminudo che sta terminando di spogliare armeggiando con i suoi boxer. Gli sorride provocante e mormora qualche parola mentre il sesso del maschio viene scoperto e denudato, lui scalcia via la biancheria lei scioglie i capelli che aveva legato dietro la nuca, quindi con un repentino movimento del capo li fa volteggiare sulle spalle mentre afferra le cosce del ragazzo per avvicinarselo.
Laura fa scorrere le mani dalle cosce ai glutei ed avvicina ancora il bacino del ragazzo a sé, ora ha il sesso del ragazzo dinanzi al viso, a pochi centimetri dalla bocca tanto che lui può coglierne il respiro. Lentamente lei avvicina le labbra ai testicoli e dolcemente inizia a leccarli per risalire piano, piano, l’asta sino al glande che circonda con la lingua. Con movimenti delicati e sensuali inizia a stuzzicarlo sempre trattenendolo con forza per i glutei, non ha fretta e si gode gli spasmi di piacere e desiderio che stimola ad ogni leccata.

- Che ne dici? – domanda lei sollevando lo sguardo verso il viso contratto del giovane.
- Sei fantastica!
- Davvero? – domanda dopo una repentina leccata sul glande
- Sì! – rantola lui.

Laura dischiude le labbra e le avvicina al membro, ne circonda il glande e lentamente inizia ad ingoiarlo seguendone la forma con le labbra prima di succhiare. Il ragazzo geme e spinge in avanti il bacino e Laura lo accoglie completamente sino in gola prima di ritirarsi per tornare ad incavare ritmicamente le guance mentre, all’interno della bocca, la lingua gioca impazzita sul glande. Il ragazzo resiste per meno di un minuto a quello stimolo poi si ritrae seguito dal viso di Laura. Solo quando lui la scosta dolcemente lei si allontana e gli domanda con un tono piacevolmente offeso:

- Non ti piace?
- No… cioè sì… troppo!

Laura sposta il viso sotto al membro e torna a scorrerlo con la lingua mentre emette un mugolio di piacere molto sensuale. Lui freme e la prega:

- Così mi fai venire…
- Sì… - rantola lei senza staccare la lingua dal pene.
- Ti prego! – insiste lui.
- L’ultima volta mi hai fatto godere con la tua lingua… questo te lo devo!

Il ragazzo che aveva già incontrato Laura in un improvvisato gioco erotico al ristorante, dove l’aveva fatta godere semplicemente leccandola sino allo sfinimento, si rilassa. Ha capito che lei vuole una cosa ben precisa da lui in quel momento. Sicuramente ricevendo l’invito a casa nostra aveva pensato di realizzare il suo sogno, nato in quell’occasione, di entrare nel corpo di Laura; ma era pure conscio di dover accettare ciò che una donna come Laura voleva da lui.

- Allora… come ti sembra questo? – domanda lei mentre termina la corsa della lingua dal basso verso il glande
- Bello… mi piace… sei… sei…
- Sono?

Lui non riesce a rispondere poiché Laura ha nuovamente ingoiato il pene per applicare tutta la sua arte, in pochi istanti lo porta prossimo all’orgasmo ma si ferma in tempo. Lascia uscire il sesso dalla bocca e solleva lo sguardo verso il viso del ragazzo in estasi, quindi allunga la lingua sul glande e lo stimola dolcemente sempre fissando l’espressione di piacere del giovane. La vedo dosare con cura gli stimoli, si diverte a tenerlo ad un passo dal piacere per sentire il suo corpo fremere ed i suoi rantoli di piacere. È talmente concentrata che non si accorge che lui è giunto al limite, quando si libera con un urlo il primo fiotto di seme la colpisce in viso, lei si scosta per guardarlo meglio mentre eiacula ed il secondo, seguito dal terzo, getto finisce sul bustino di Laura segnandolo. Soddisfatta si tuffa con la bocca aperta sul pene e ne beve gli ultimi spasmi. Il ragazzo ne ha una buona riserva, tanto che Laura deglutisce parecchie volte per ingurgitare il seme che le viene sparso in gola e non si stacca da lui sin che percepisce il minimo spasmo di piacere. Solo ora nota il denso rivolo di seme che le attraversa il viso dalla fronte al bordo delle labbra, con la lingua raccoglie la parte più vicina alla bocca quindi reclina il viso per studiare le macchie sul bustino.

- Certo che ne avevi dentro…! – gli fa notare mentre si ripulisce il viso con un lembo del lenzuolo.
- Emm… scu… - inizia lui.
- Mi vuoi ancora? – domanda Laura con gli occhi fissi sul membro non del tutto rilassato.
- Sì!
- … e cosa vorresti adesso?

Laura pone la domanda mentre reclina la schiena sino a poggiarsi sui gomiti esponendo spudoratamente il corpo agli occhi del ragazzo, è diversa dal solito; pare combattuta tra il desiderio di guidare l’amplesso e quello di concedersi alle sue fantasie. Solleva il pube e si offre impudentemente prima di richiudere le gambe e sussurrare la richiesta che lui sperava di sentire:

- Toglimele!

La voce roca, segnata dalla voglia di Laura è più esplicita della richiesta stessa.
Il ragazzo poggia le mani sui fianchi di lei e lentamente inizia a sfilarle gli slip, Laura si lascia denudare aiutandolo sollevando il sedere per poi tornare ad aprirsi a lui. Rimane con la schiena sollevata mentre lui si inginocchia per portare il viso tra le sue cosce sino all’inguine. Lo guarda mentre spinge la lingua contro la vulva e sospira quando incontra la fradicia intimità. Chiude gli occhi e spinge il pube verso il viso del ragazzo quando lui inizia a leccarla.
Ora le parti sono invertite, lei gode come e quanto vuole lui che la sta ricambiando di quanto ha appena ricevuto. La stimola dolcemente, senza forzature, ma implacabile. Laura geme e dimena il bacino ad ogni fitta di piacere. Sta godendo a fondo delle attenzioni del ragazzo senza cercare di porre limiti al piacere per prolungarlo, si lascia prendere completamente dagli stimoli che riceve. Lui è abile nel tenerla in un costante stato di piacere senza spingerla oltre, anche quando inizia a penetrarla con un dito spinto sempre più a fondo dentro di lei. Un altro dito segue il primo, poi un terzo. Rassicurato dai gemiti di Laura il ragazzo osa testare la sua dilatazione, quando tre delle sue dita sono dentro di lei che ancora si dimena il suo sguardo stupito si sposta sul viso di Laura.

- Scopami… adesso! – lo prega lei.

Il ragazzo non risponde ma fa scivolare l’altra mano verso il proprio sesso, lo circonda e soddisfatto ne constata la nuova erezione. Forse non se lo aspettava neppure lui d’essere nuovamente pronto in così poco tempo, ma coglie l’occasione e la richiesta delirante di Laura: sfila la mano dal sesso di lei e con l’altra guida il pene verso il ventre della mia donna. La penetra a fondo con una sola spinta, lei è talmente eccitata da essere completamente dilatata e fradicia.
Laura inarca la schiena e mormora un lungo “Sì” con voce orgasmica, poi si lascia cadere distesa accogliendo passivamente i colpi sempre più intensi del giovane.
Il piacere dipinto sul viso di Laura incita il ragazzo che si muove regolarmente dentro di lei, affondando sino ai testicoli nel ventre mentre le mani scorrono sul corpo accarezzandola ovunque. La afferra per i glutei, che sono scivolati oltre il bordo del letto, la solleva per sbatterla meglio, poi sposta le mani sul corsetto e raggiunge il seno scoprendolo prima di chinarsi per baciare i capezzoli turgidi.
Laura inizia a seguire le mosse del ragazzo, gli va incontro quando affonda poi contrae il bacino quando lui vorrebbe ritirarsi, il corsetto si tende quando incava il ventre evidenziando le eccitanti forme del suo corpo. Si chiude intorno al suo pene quando lo ha dentro e geme sempre più intensamente sin che, dopo un rantolo più intenso degli altri inspira a fondo e solleva la schiena inarcandosi completamente. La vedo trattenere il respiro prima di esplodere in un lunghissimo gemito.
In preda all’orgasmo Laura di dimena spingendo il pube sempre più contro il ragazzo, tanto che lui è impossibilitato a muoversi e la lascia godere rimanendo dentro di lei. Le contrazioni ritmiche del ventre di Laura, l’espressione del suo viso e i gemiti sono micidiali anche per lui che presto inizia a godere ancora una volta, ma dentro di lei. Il ragazzo vorrebbe uscire, ritirarsi ed eiaculare fuori da Laura, ma lei ha intrecciato le gambe dietro di lui e lo trattiene costringendolo a venirle dentro,
Terminata la follia estatica del piacere totale lei crolla rilasciando la presa sul ragazzo il quale ora può ritirare dal ventre di Laura un pene oramai floscio e completamente svuotato, si allontana mentre ancora dei lievi spasmi fanno contrarre Laura. Deboli contrazioni che spingono fuori dal suo ventre un rivolo di seme che inizia a colare dalle labbra della vagina.
Il ragazzo si siede sui talloni con lo sguardo fisso sul proprio seme che esce dal corpo di Laura e rimane immobile sin che lei si solleva seduta. Anche Laura nota lo sperma e lo studia per qualche istante prima di accorgersi del ragazzo, quindi scende dal letto e, sulle ginocchia, si avvicina a lui aprendosi per sistemarsi a cavallo delle gambe del ragazzo. Lo fa sollevare sino a trovarsi con il viso dinanzi al suo e lo bacia.

- Mi sei venuto dentro…
- … sì! – mormora lui
- Era questo che sognavi la prima volta che mi hai vista?

Lui tentenna poi ammette:

- Sì!
- Mi hai fatto godere… lo sai? – domanda Laura accarezzandogli la guancia.
- Davvero? – risponde lui in cerca di conferme
- Sì! – ammette lei, poi sorride, uno splendido sorriso e continua in tono scherzoso – Pensa se non ti facevo venire prima quanto me ne mettevi dentro!
subito o continuare nel gioco di domande e risposte nel tentativo d’indovinarne il contenuto.
Laura chiude gli occhi per qualche istante,  come se valutasse il significato della sua frase, poi li riapre e fissa quelli del ragazzo.
-          Mi piacerebbe provare, sai?
-          Cosa? – sussurra lui
-          Sentire come mi riempi quando le hai piene di seme! – mormora lei accarezzandogli i testicoli


Era la notte del 22 febbraio

Le notti di Laura #3



Appoggiata con le natiche sul tavolo d’angolo della sala superiore e deserta, in quel momento, del
Laura sospirava mentre si mordicchiava il labbro inferiore con il viso seminascosto dai capelli per i repentini movimenti della testa dettati dalle fitte di piacere.
Una spallina del top di seta era scivolata scoprendo parte del seno che mostrava due capezzoli tanto turgidi da evidenziare il suo stato d’eccitazione.

Mentre la guardavo godere ripensai agli avvenimenti della serata.
Per tutta la cena Laura era stata al centro delle attenzioni del giovane cameriere, l’aveva servita con cura dai consigli sulle ordinazioni alle mille riguardi durante tutto il pasto. Inizialmente lei non lo aveva considerato più di tanto, ma in seguito non era riuscita ad evitare di stuzzicarlo.

- Hai notato come mi guarda?

Mi domandò con quella luce particolare negli occhi che sempre ha quando una prepotente fantasia erotica nasce nella sua mente perversa.

- Sì, non poteva non notarti questa sera… sei bellissima! – Non espressi ad alta voce il resto del mio pensiero: “ … e poi continui a sbattergli in faccia il seno sotto a quel top così trasparente che si capisce che non indossi altro sotto!”
- Davvero?

Nonostante tutto Laura ha sempre bisogno di conferme.

- Pensi che…. – iniziò lei
- Che? – domandi allungando la mano verso il bicchiere.
- Che… potrei…
- Continua! - la incitai
- Pensi che potrei fargli fare ciò che voglio?

Ci pensai su per qualche istante sorbendo un piccolo sorso di vino.

- Sì, penso di sì.

Affermai dopo aver volto gli occhi verso il ragazzo.

Così, al termine della cena, ci ritrovammo al piano superiore del ristorante che in quell’occasione non era utilizzato.
Laura aveva spudoratamente domandato al ragazzo se non c’era un posto dove stare tranquilli per qualche momento. Il locale era quasi vuoto oramai ed il giovane poteva considerare terminato il suo lavoro, quindi c’indicò il piano di sopra.
Lei lo seguì per le scale trasudando sensualità ad ogni passo, quando entrò nella sala gli chiese di non accendere le luci, quella che entrava dalle finestre era sufficiente, quindi lo affrontò ancora una volta direttamente.

- È tutta la sera che mi guardi. – iniziò lei

Il giovane non sapeva cosa dire, si voltò verso di me e dopo un mio accenno di consenso tornò a fissare Laura.

- Non mi vuoi dire cosa pensavi, mentre mi versavi il vino e sbirciavi il mio seno?
- Ecco… io… - iniziò lui.
- Oppure quando il tuo sguardo scendeva giù… verso le mie gambe…

Mentre parlava sollevava la gonna lentamente scoprendo sempre di più le gambe.

- Avanti… dimmi cosa hai pensato, cosa hai sognato di farmi…

Il ragazzo era immobile dinanzi a lei e fissava ammirato le gambe di Laura sempre più scoperte.

- Vorresti scoparmi? – domandò improvvisamente lei
- Sì! – ammise lui immediatamente.

Laura sorrise ed arrestò la risalita della gonna appena prima di scoprire il pube.

- Era chiaro.. lo sai? – disse lei, quindi afferrando una mano del giovane per portarsela tra le gambe continuò: - Non puoi avermi tanto facilmente però!

Lui sollevò gli occhi su quelli di Laura in una muta richiesta di spiegazioni.

- Sfilami le mutandine e…

Laura sollevò decisamente la gonna in vita e si lasciò denudare dalla biancheria, quindi poggiò il sedere sul tavolo e divaricando le gambe indicò con lo sguardo cosa voleva da lui.
Il ragazzo comprese e s’inginocchiò dinanzi a lei per avvicinare lentamente il viso al pube mentre Laura divaricava dolcemente le labbra della vagina.


Preso da questi eccitanti ricordi quasi non mi accorsi dei gemiti a stento trattenuti da Laura, stava godendo sempre più intensamente ed era prossima all’orgasmo. Il ragazzo aveva il viso completamente affondato tra le sue gambe ed un movimento della spalla lasciava chiaramente intendere che la stava penetrando con una o due dita della mano.
L’espressione sul suo viso testimoniava un piacere intenso, era bellissima e davvero eccitante vederla in quello stato; ma ancor più eccitante fu sentire il suo lungo gemito di piacere e le contorsioni del suo corpo quando raggiunse l’orgasmo.
Il ragazzo non allontanò il viso da lei, continuò a leccarla spingendole le dita della mano sempre più dentro sin che lei non lo allontanò.

- Grazie! – disse lei dopo un istante
Il ragazzo che si era alzato in piedi la osservava come se non avesse mai visto il viso di una donna stravolto dal piacere.

- Ora fammi vedere quanto ti sei eccitato. – lo invita lei

Lui la fissa dubbioso.

- Toccati! – lo incita

Il ragazzo aprì la patta dei calzoni e tira fuori il suo sesso tanto gonfio da essere sul punto di esplodere, quindi fissando Laura inizia a muovere la mano.

- Bravo… dimostrami quanto ti eccito!

Lo incita lei con gli occhi fissi sul membro mentre stringe tra le mani l’orlo della gonna ancora sollevata.

- Hai un bel cazzo! – osserva lei – Avvicinati!
ristorante teneva la gonna sollevata in vita e le gambe divaricate mentre il ragazzo inginocchiato dinanzi a lei la leccava dolcemente tra le labbra del pube glabro.
Lui si avvicina, Laura divarica le gambe e lo invita avanti, con la mano sul petto lo ferma a meno di mezzo metro da lei.
-          Continua! Muovi la tua mano!
Lui è tra le sue gambe si masturba lentamente mentre la mia donna fissa alternativamente i suoi occhi ed il suo pene.
-          Mi piace il tuo cazzo!
Laura allunga la mano destra e la pone sul pene del ragazzo, scaccia la sua e lo cinge delicatamente. La muove avanti ed indietro sino sul glande, lenta.
-          Ti piace? – domanda lei
Sorride quando ottiene come risposta un mugolio di piacere, fissandolo negli occhi lo richiama a sé sino ad averlo tanto vicino da poter strofinare il glande sulle labbra della vagina lucida di umori. Separa le labbra e se lo guida verso l’ingresso ma lo trattiene li senza mai fermare la mano che si muove lungo l’asta.
Ha le pupille dilatate dall’eccitazione, ora la mano è ferma sull’asta e si limita a strofinarsi il glande lentamente tra il buchino ed il clitoride. Il suo respiro accelera, il bacino si contrae ritmicamente .
-          Mi piace! – confessa al ragazzo.
La voce di Laura è roca, eccitata e sensuale. Accelera quel movimento sino a che non sfiora un nuovo orgasmo, in quel momento porta il pene del ragazzo in posizione e se lo guida dentro di per un centimetro o due mentre gode. Tenendolo li, senza lasciarlo entrare di più torna a muovere la mano masturbando il ragazzo sin che non coglie la prima contrazione lungo l’asta. Improvvisamente ritira la mano e spinge indietro il giovane.
-          Avanti! Fammi vedere come vieni! – gli ordina con la voce rotta dal piacere.
Lui la fissa stupito, quasi incredulo. Era quasi dentro di lei, anzi l’aveva già quasi aperta ed ora lei gli sta chiedendo di masturbarsi.
Eccitato e troppo vicino all’orgasmo per fermarsi lui muove la mano sul proprio sesso, poche volte prima di bloccarsi e stringerla verso la sommità dell’asta. Geme di piacere mentre lungi fiotti di sperma raggiungono le calze di Laura.
Lei fissa come in estasi il seme uscire, ha una mano aperta tra le gambe e la muove lentamente mentre lui gode.
Il ragazzo termina di eiaculare e rimane lì, dinanzi a lei, con il sesso ancora duro nella mano. Laura si ricompone, unisce le gambe e scende dal tavolino, sistema la gonna e si china a raccogliere gli slip a terra, quindi li pone dolcemente sul pene del ragazzo.
-          Grazie! – sussurra mentre lo bacia sulla guancia.
Si avvicina a me e mi cinge un braccio.
-          Portami a casa… ho voglia di farmi scopare da te! – afferma ad alta voce, poi si volta verso il giovane che è rimasto nella stessa posizione e continua – Questa sera ti ho usato, lo so… ma non sarà sempre così!

Era la notte di Sabato 17 Febbraio.

Le notti di Laura #2



Prona sul letto con il viso tra le gambe dell’uomo che l’aveva appena fatta godere leccava
Lenta e regolare lo teneva costantemente sull’orlo dell’orgasmo senza mai permetterli di esplodere, una dolce tortura in cui era divenuta davvero esperta. Concentrata sulle reazioni dell’uomo, sugli spasmi del suo corpo e sul respiro non si accorgeva di dimenare in modo sensuale il sedere ostentando la vulva dalle labbra divaricate e fradice. Le calze autoreggenti nere ed il reggicalze, indossato unicamente per il suo valore estetico, attraevano lo sguardo per guidarlo sul suo sesso gocciolante di piacere.
I lunghi e lascivi gemiti di piacere risuonavano ancora nella stanza ma lei pareva intenzionata a non concludere questo amplesso e si prodigava nel mantenere altissima la tensione erotica che si era creata.
Languidamente il viso di Laura scivola verso quello dell’uomo, la lingua scorre sulla pelle del busto nel suo cammino, si sofferma intorno ai capezzoli poi prosegue mentre lei divarica le gambe per sistemarsi sopra di lui. Si ferma quando il pube sfiora il membro, quindi scende sulle gambe solleva il busto. Seduta strofina lentamente le labbra della vagina sui testicoli, quindi afferra il pene con le mani e fissa l’uomo.

- Cosa vuoi? – domanda con un tono carico d’emozione e piacere.
- Fammi venire! – la prega lui
- Come? – domanda lei torturandolo.

Lui serra gli occhi ed inspira a fondo prima di rispondere.

- Come vuoi ma… fammi venire!
- Sì… - conferma lei sorridendo.

Dimena il bacino come se lo avesse dentro ma continua a scorrere le mani lungo l’asta, lenta e sensuale.

- Ti piace? – domanda

Lui non risponde, è troppo preso dalle sensazioni che prova.
languidamente il pene gonfio e voglioso della sua parte di piacere. Senza sfiorarlo con le mani si limitava a scorrere la lingua lungo tutta l’asta umida dei suoi umori e di saliva.
Lei lascia la presa sul sesso dell’uomo e lo lascia scendere sul bacino, divarica le labbra della vagina con due dita e cala sino a poggiarsi sull’asta lucida, ora muove lentamente il bacino avanti ed indietro strusciandosi su di lui.

- Godi? – domanda ancora Laura con la voce sempre più sensuale
- Sì… - conferma lui

Lei si china sino a baciarlo, con la lingua segue le labbra dell’uomo e sussurra nel suo orecchio:

- Adesso ti faccio venire…

Sposta il pube in avanti e arretra, riprova ancora sin che riesce a prenderlo dentro; quindi torna indietro con tutto il corpo e si fa penetrare a fondo prima di tornare eretta con la schiena. Muove solo le anche in modo quasi circolare, lenta, dolce e sensuale. Reclina la testa e punta gli occhi al soffitto quando amplifica la sua danza erotica.
L’uomo sotto di lei è al limite, pochi istanti e si contrae spingendo in alto il bacino godendo finalmente dentro di lei.
Laura sospira, geme un lungo “Sììì” e rimane immobile su di lui assaporando le forti pulsazioni del pene che tiene in ventre, ha un’espressione estasiata sul viso mentre si fa riempire l’utero di sperma, pare che riesca a godere dello stesso piacere che dato all’uomo in questo momento.
Attende che lui crolli esausto quindi torna a piegarsi verso il suo viso e mentre lo bacia domanda:

- È questo che desideravi?

Lui è ancora in trance orgasmica e non risponde, allora lei riprende a muoversi intorno al pene ancora sodo.

- Sono piena di te… lo sai? – bisbiglia al suo orecchio.

Cogliendo il suo mormorio disperato Laura scivola in avanti sino far sgusciare il membro fuori dal ventre. Parte del seme segue l’asta nella sua uscita formando un rivolo biancastro e vischioso sulla pelle di Laura. Solo dopo qualche minuto lei si solleva e scende dal letto con una mossa elegante, in piedi con le gambe leggermente divaricate porta la mano sul ventre e preme spostandola verso il basso sino alla vagina dove si divarica le labbra con le dita, raccoglie parte del seme che sta uscendo e lo fissa a lungo prima di recarsi in bagno.

- Mi dai anche il tuo? – domanda mentre mi passa dinanzi e mostra soddisfatta il suo trofeo.

La raggiungo, lei è dinanzi alla doccia e mi volta la schiena.

- Mi vuoi ora mentre sono piena di lui? - domanda voltandosi

Senza rispondere osservo il suo corpo nudo esposto senza pudore.
Lei non attende risposa e si avvicina sino ad aderire contro di me.

- Vuoi scoparmi?

Più che una domanda è una preghiera, poggio le mani sui glutei e la stringo a me carezzandole poi la schiena prima di allontanarla. Trattenendola a distanza di un passo lascio scorrere un dito tra i seni scendendo giù lentamente verso il ventre, qui premo sotto l’ombelico e le domando:

- Ne vuoi ancora?
- Sì! – risponde immediatamente lei.
- Vuoi ancora godere?
- Voglio che mi riempi anche tu…

Con le mani sulle spalle la faccio voltare e chinare verso il lavandino, lei poggia le mani per tenersi in equilibrio quindi si volta.

- Mi vuoi prendere così?

Non rispondo e mi allontano di qualche passo mentre lei tende e divarica le gambe offrendosi.

- Prendimi! – implora lei
- Stai ancora gocciolando… - le faccio notare.

Laura non si scompone ma inizia a contrarre ritmicamente il ventre dimenando i glutei allo stesso tempo, incava il bacino e spinge indietro il sedere mentre mi guarda allo specchio che ha dinanzi. L’effetto di questa balletto sensuale e quello di spremere l’utero costringendo parte del seme che ha dentro ad uscire colando a terra.
Slaccio i calzoni e libero il membro dolorosamente eretto.

- Vieni! – mi chiede lei sollevando un po’ il sedere

Mi avvicino e la penetro scivolando nel suo corpo; è calda, fradicia e dilatata. Mi muovo dentro di lei lentamente spingendo per penetrarla a fondo. Lei assorbe dolcemente le mie spinte e mi fissa attraverso lo specchio con un’espressione indecifrabile.

- Non sei con me… vero? – le domando improvvisamente

Laura non risponde ma chiude gli occhi e contrae repentinamente il ventre tanto che la sento chiudersi intorno al mio sesso dentro di lei.

- Colmami… - geme

Ha eluso la mia domanda ma si muove dinanzi a me in un modo troppo sensuale per resisterle. Sento il piacere montare ad ogni affondo in quel corpo languido, prigioniero delle mie sensazioni sposto lo sguardo dagli occhi di Laura riflessi nello specchio alla sua schiena e poi ai glutei divaricati dinanzi a me.
Finalmente sento l’orgasmo arrivare, lo lascio salire, non lo controllo e mi svuoto dentro di lei dopo essermi spinto completamente dentro.
Ascolto i suoi gemiti mentre eiaculo come se arrivassero da un’altra donna e non la mia.
Quando scivolo via da lei appagato la guardo mentre si solleva.

- Grazie… - rantola lei.

Mi volto ed esco senza esprimerle il mio pensiero che sorge spontaneo.

- Hei! – mi richiama lei stupita dalla mia reazione
- Troia. – mormoro ma senza nascondere le labbra in modo che vi possa leggere.


Era la notte di Venerdì 5 gennaio.

Le notti di Laura # 1



L’avevo persa di vista da non più di trenta minuti, si era allontanata lasciandomi con un’amica a
discutere, o meglio spettegolare, sui vari invitati alla festa. C’era molta gente ma non quella ressa fastidiosa e rumorosa, quindi era difficile perdersi. Qualcuno danzava, ma i più se ne stavano comodamente seduti sui divani a bere e lanciare occhiate maliziose verso gli esponenti del sesso opposto. Laura non poteva essere lontana e se aveva qualcosa in mente volevo esserne coinvolto; in qualche modo. Mi congedo dall’amica ed inizio a gironzolare senza meta per le varie stanze del piano terra della villa che ospita questa festa senza trovarla. Non sono preoccupato, ma incuriosito in un modo quasi morboso, non riesco fare a meno di immaginarla impegnata in qualche gioco che lei ama tanto. Termino il mio giro nella stanza in cui è iniziato e qui incrocio un’altra amica che mi si fa incontro:
- Laura mi ha pregato di darti questo… - esordisce lei mentre allunga una mano nella mia direzione.
Discretamente apre il pugno sul palmo della mia mano e riconosco al tatto gli slip che indossava Laura. Sorrido e le domando dove sta, non la interrogo su cosa sta facendo, lo posso immaginare.
- Vieni! – dice lei. Le cingo la vita e mi lascio guidare al piano superiore.
 Oltrepassiamo alcune porte chiuse sin che non raggiungiamo quello che si presenta come un ampio salone. Eccola! Ha gli occhi chiusi ed un espressione eloquente sul viso mentre si muove lentamente sopra un uomo nascosto dietro al suo corpo. È completamente appoggiata a lui e tiene tutto dentro il suo sesso mentre dimena sensualmente le anche. Volge la schiena al suo amante per esibirsi ad altri due uomini dinanzi a lei, è scrupolosa in questo: ogni volta che il vestito elegante raccolto in vita scende a coprirle il pube lei lo raccoglie nuovamente. Non si è accorta di noi, è troppo concentrata su ciò che sta facendo, la vedo muovere il bacino e strofinarsi contro di lui che ha sotto con una regolarità che promette un imminente orgasmo. Lui la trattiene in vita e stringe con forza le mani, tanto che la pelle è arrossata ma lei non sente altro di ciò che ha nel ventre. Ogni tanto rallenta e si spinge verso il basso, come se non lo sentisse dentro a sufficienza, come se ne volesse ancora di più; poi riprende a muoversi.
L’espressione del viso sta cambiando, ora è meno estatica e più concentrata. Noto come il respiro sia affannato, tanto che il seno vibra almeno quanto i glutei premuti sul corpo dell’uomo. Il ventre s’incava e dilata freneticamente mentre il pube si muove regolare. Non ansima, non geme ma sta chiaramente godendo, lo dice il suo corpo meglio della voce che non lascia uscire in questa occasione.
Improvvisamente, ispirata forse da una rantolante preghiera, inizia a salire sino a lasciare scoperto tutto il pene dell’uomo, quindi discende decisa e ripete questo movimento. Scorre tutta l’asta più volte sin che l’uomo la solleva con forza traendola a sé. Lei si ritrova seduta sul bacino dell’uomo a gambe divaricate mentre dal membro inizia a proiettarsi sulla pelle e sul vestito un lungo fiotto di sperma. E’ investita più volte dal seme mentre ancora dimena il bacino vogliosa. Solo ora apre gli occhi e nota la nostra presenza che saluta con un sorriso malizioso.
Si scosta da lui e si alza in precario equilibrio sui tacchi alti ora che ha i muscoli delle gambe doloranti. Senza badare agli altri uomini si avvicina a noi senza curarsi del suo stato tanto che il vestito inizia a scendere aderendo al seme che ha sulla pelle.
 - Avete visto le mie calze? – domanda come saluto
 - Com’è andata? – domanda l’amica
 - Bene! – risponde lei con una voce che lascia trasparire ben più di un orgasmo.
 - Lo immaginavo! – afferma l’amica.
Offro gli slip a Laura che li raccoglie con un sorriso, quindi ci guida verso il divano, ora che gli uomini di prima se ne sono andati, e si accomoda sulla poltrona dinanzi. Il vestito è sollevato in vita e mentre si ripulisce dal seme che ha sul ventre una spallina cade mostrando un seno. Laura non si preoccupa e continua a passare lentamente il fazzoletto sulla pelle del pube con le gambe leggermente divaricate.
Improvvisamente, dal buio dietro di lei, una mano si poggia sulla spalla e scende verso il seno, si apre e lo raccoglie nel palmo. Laura pare indifferente e continua ad asciugarsi.
-          Dimmi! – sussurra lei.
Non ottiene risposta, allora si lascia andare contro lo schienale e spinge in alto il petto.  Una seconda mano si poggia sull’altra spalla e discosta la spallina scoprendo l’altro seno e le dita cingono il capezzolo.
Lei mugola e dischiude le labbra.
-          Cosa vuoi? – domanda allo sconosciuto.
Lui abbassa il capo e sussurra qualcosa all’orecchio di lei. Laura sorride maliziosa, chiude gli occhi mentre si carezza sensualmente il ventre, inspira e riapre gli occhi per guardare nella nostra direzione.
-          Posso? – domanda rivolta a me
Come posso risponderle se non conosco la richiesta?
La sua amica si stringe a me e poggia la mano sui calzoni, sul mio sesso. Lo carezza e poi stringe con forza l’asta che sente dura sotto la stoffa.
-          Penso che tu possa… - afferma con un sorriso rivolta a Laura.
Laura mugola soddisfatta, inarca la schiena e volge lo sguardo verso l’alto, verso l’uomo che sta dietro di lei nell’ombra e accenna ad un “sì” con il movimento del capo.
Le mani, solo loro sono visibili poiché indossa una camicia scura che nell’ombra scompare, si muovono sul corpo di Laura, scendono dal colo al seno e spingono verso il basso quel poco di abito che ancora la copre. Serrano il seno, stuzzicano i capezzoli e poi scendono lungo il busto verso il basso, si insinuano sotto al vestito per poi salire. Una le accarezza la guancia ed un dito le sfiora le labbra. Laura le dischiude per succhiare sensualmente quel dito mentre solleva e muove il bacino lentamente.
I miei occhi sono rapiti da quella scena così fortemente erotica che quasi non mi accorgo che l’amica mi sta slacciando i calzoni, cerco di aiutarla ma la sua mano mi ferma.  Afferra la mia e se la porta al seno. La serro, tasto la consistenza, mi insinuo nella scollatura e godo del suo calore. Così come la mano di quello sconosciuto gode del calore della pelle della mia donna.
Laura si lascia toccare, si offre senza remore, i suoi occhi fissano la mano dell’amica che stringe l’asta del mio sesso e ne segue il lento movimento. Improvvisamente si alza dalla poltrona, rivolta verso di noi lentamente fa scendere il vestito sui fianchi e dimenando il sedere lo fa cadere in terra, porta le mani sui lunghi capelli biondi e se li sistema dietro la schiena, quindi si volta e si muove verso il retro della poltrona, il fascio di luce che colpiva solo lo schienale illumina ancora la sua pelle chiara, vedo il corpo di Laura sollevarsi sulle punte dei piedi ed inarcarsi come in un abbraccio. I capelli colpiti dalla luce descrivono un arco intorno a lei mentre viene spinta contro lo schienale della poltrona. Due mani la stringono, una sulle spalle e l’altra in vita mentre le sue sono abbandonate. Lo sta baciando.
La mano che era sulla vita si muove, scompare dalla vista ma quasi subito Laura reclina il capo all’indietro sospirando, il suo corpo freme, vibra di spasmi regolari. Lei mugola ed è chiaro che ha almeno un dito dentro che si muove stimolandola.
Istintivamente la mia mano si è infilata tra le gambe dell’amica, la sua gonna quasi inesistente e l’assenza di biancheria mi concedono un facile accesso alla sua femminilità. Accarezzo la pelle liscia della vulva e ne separo con dolcezza le labbra, è bagnata, penetrarla prima con un dito poi con due è così facile che mi stupisco di non averlo fatto prima. Lei geme e serra la mano sul mio pene.
-          Ti eccita quando fa così… vero? – mi domanda lei
-          Sì! Ma ora la mia mano è dentro di te… - le rispondo
-          E la mia sul tuo cazzo! – mugola lei.
Si muove, si allontana un po’ da me e devo lasciarla andare. Mi volto e con un sorriso mi chiede:
-          Mi aiuti?
Si volta e mi porge la schiena, delicatamente abbasso la zip del suo vestito sino ai glutei. Non ha altro sotto. Lei con un movimento sensuale se lo sfila poi si adagia sul divano, afferra il mio pene e si avvicina con il viso. Sento il calore della sua bocca sul glande, la morbidezza delle labbra intorno al mio sesso e poi la lingua che si poggia sul frenulo. Ho uno spasmo di piacere e la cerco con le mani per carezzarla.
Lei è delicata, molto delicata, ma il piacere che mi dona è intenso.
-          Ti piace? – domanda sensuale.
Non ho il tempo di rispondere che scende con il capo ed ingoia completamente il mio sesso.
Sollevo lo sguardo verso la poltrona e vedo che Laura, seduta, sta offrendo lo stesso trattamento all’uomo. Muove regolarmente il capo avanti ed indietro, si ferma e concentra l’attenzione sul glande con la lingua. Ha le gambe leggermente aperte e contrae ritmicamente il bacino. Lancia qualche occhiata verso di noi e sorride prima di tornare ad ingoiare ancora. Lo lecca e raccoglie saliva sulla mano per poi distribuirla lungo l’asta, muove la mano sino al glande e torna indietro.
Soddisfatta arretra con il viso, invita gentilmente lui ad arretrare e si alza dalla poltrona per ruotarla un pochino, quindi si inginocchia rivolta verso lo schienale e solleva il sedere. Lui si pone dietro di lei, accarezza i glutei poi con una mano le stringe la vita mentre con l’altra porta serra il pene. Laura divarica ancora le gambe, lascia cadere saliva sulla mano e la porta sulla vagina come per bagnarne le labbra ma invece raccoglie i suoi umori e se li spalma più in alto, sullo sfintere.
-          Dai! Sfondami! – la sento pregare.
Lui si avvicina, punta il pene tra le natiche e lo guida aiutato dalla mano di Laura.
-          Spingi! – lo prega lei.
Laura inspira, il corpo s’immobilizza mentre lui avanza piano.
Un gemito, quasi un grido, un suono tra il dolore ed il piacere sfugge dalle sue labbra.
-          Spingi, lo voglio tutto! – la sento gemere
Lui avanza sino a poggiarsi contro di lei che si volta verso di me mostrando un viso stravolto dal doloroso piacere che prova. Lentamente si adatta alla presenza ed è lei a iniziare a muoversi.
-          La sta sfondando! – mugola eccitata la sua amica.
-          Sì! – confermo con la voce roca dall’emozione.
Lei si solleva sulle ginocchia, afferra il mio volto tra le mani e mi fissa negli occhi.
Porto la mano sul suo fianco e la chiamo, lei sorridendo si mette a cavallo su di me, serra il mio sesso ed avvicina il volto al mio, mi bacia e mentre solleva il bacino mi sussurra:
-          Ti voglio dentro… e voglio tutta la tua attenzione.
Difficile concentrarsi su di lei, per quanto bella e sensuale, quando la tua donna sta mugolando e lancia gridolini di piacere penetrata nelle viscere da un altro uomo.
Lei si guida il mio sesso dentro, scende lenta, tra le mani poggiate sui fianchi colgo il suo respiro, le contrazioni dei muscoli di quel corpo magro e tonico. Si apre a me e le sono completamente dentro. Si adagia su di me, sospira ed inizia a slacciarmi la camicia, carezza il mio petto e si china per baciarmi mentre mi tiene dentro.
-          Pensi di riuscire a non pensare a lei che si sta facendo sfondare il culo dal mio uomo? – mi domanda.
Le sue labbra si incollano alle mie, di dischiudono e la sua lingua mi cerca. Mentre mi bacia muove il bacino, si struscia contro di me senza sollevarsi. Il respiro accelera, i suoi movimenti sono sempre più bruschi.
-          Sei tu che non devi distrarti!
Lei sorride e sale, lascia uscire quasi tutta l’asta e scende lenta.
-          Mi eccita quello che stanno facendo! – confessa.
Porto la mano sul suo seno e chiudo le dita sul capezzolo, lei geme.
-          Non ti trattenere! Lasciati andare! – la prego.
-          Non posso… altrimenti finisce subito! – geme lei
Porto una mano sulla schiena e con l’altra afferro i sui capelli, la costringo dolcemente a reclinare il capo spingendo in questo modo in avanti il seno. Ora è all’altezza del mi viso, poggio le labbra sul capezzolo e succhio per poi mordicchiarlo delicatamente.
-          No, così no! – geme ancora lei.
Cala completamente su di me e preme il pube sulla mia pelle, le sono completamente dentro. Muove il bacino avanti ed indietro e geme.  Poi rallenta e cerca di regolarizzare il respiro ma non si ferma, sale e scende e poi domanda:
-          Cosa fanno?
Distolgo gli occhi dai suoi e cerco Laura al di là della sua spalla.
-          … è sopra di lui, steso a terra. Verticale su di lui.
-          Continua! – geme lei
-          Ha le braccia distese verso l’alto e si sta impalando sul suo cazzo… la senti?
Lei scende completamente poi contrae il bacino e spinge avanti il pube.
-          Sento te! – mormora.
Si muove così, lenta con gli occhi serrati ed un’espressione concentrata. Sospira e geme, la sua pelle è calda, lucida e morbida. Quando Laura urla di piacere lei spalanca gli occhi e mi fissa, so cosa vuole sapere.
-          Sono venuti tutti e due! – confermo dopo aver spostato gli occhi su Laura.
-          … e? – domanda lei.
-          Lei è ferma su di lui che… le sta venendo dentro!
Il ventre di si contrae con forza, lo sento chiaramente poiché sono tutto dentro di lei, avvicina le labbra alle mie e sussurra:
-          Riempimi!
Riprende a muoversi come prima, con una intensità regolare. Sento che si sta aprendo sempre di più. Lentamente porto le mani sulle natiche e le stringo, prima leggermente poi con forza, lei geme e prender a muoversi più veloce sin che, improvvisamente, inspira a fondo e si blocca per un istante. Un lungo gemito di piacere vibra dalle sue labbra modulato dagli spasmi del corpo, preme il pube contro di me e le intense contrazioni del bacino mi portano all’orgasmo.
Tutto dentro di lei, come mi aveva pregato.
Mi bacia e si alza lentamente lasciando uscire il mio sesso esausto per stendersi al mio fianco. In quel momento vediamo che solo Laura è rimasta li con noi. Seduta sulla poltrona ci osserva umettandosi le labbra con la lingua. Sorride e poi chiude gli occhi lasciandosi scivolare in avanti sulla seduta.
Era la notte del 30 dicembre.